COSÈ AMR – Il trasporto pubblico su autobus di tutta la Romagna, gestito quasi tutto da Start Romagna e per il resto da società private, è governato politicamente da AMR, lAgenzia della Mobilità che dal 2017 ha unificato le tre vecchie agenzie provinciali di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Costituita dai 68 Comuni e dalle 3 Province romagnole, tutti i suoi costi sono pagati dai loro cittadini, anche da quelli che non vanno in autobus. Con linterrogazione di fine novembre 2018 al sindaco sui Trasporti nel carrozzone, avevo contestato innanzitutto come i 18 dipendenti provenienti dalle tre ex agenzie provinciali erano aumentati di due, anziché diminuire, componendo un organico tanto esagerato che un amministratore unico, due dirigenti e sei quadri capeggiano 12 dipendenti appena. Lassurdo è anche che i costi della faraonica nuova sede centrale di Cesena sono quadruplicati, passando dai 31 mila euro delle tre ex sedi provinciali, a 150 mila. Su questi aspetti ritornerò a puntino, non avendo ricevuto risposte soddisfacenti.
DISTACCAMENTI PROMESSI INVANO – Ma il problema principale insorto riguarda la qualità del servizio, che richiede il mantenimento di un ufficio tecnico operativo in ciascuno dei tre capoluoghi provinciali, in cui operino alcuni dipendenti di AMR esperti di mobilità, addetti specificamente, sul rispettivo bacino territoriale, al presidio, alla programmazione e alla vigilanza del già troppo inefficiente trasporto pubblico locale su gomma. Di fronte, invece, alla prospettiva della chiusura di tutti questi distaccamenti, lla quale mi ero opposto, lassessore alla Mobilità Fagnani, rispondendo alla mia interrogazione il 7 dicembre, aveva assicurato che i presìdi territoriali resteranno, dislocati in locali presso le Provincie, concessi gratuitamente per lespletamento alcuni specifici servizi. Stessa promessa era stata fatta anche dallamministratore unico di AMR Agostini in unudienza conoscitiva avvenuta in Regione, per iniziativa del consigliere regionale della Lega Pompignoli.
AGENZIA FUORI DAL RADAR – La sede centrale è stata trionfalmente inaugurata il 14 dicembre, ma dei presidi territoriali nemmeno lombra. Oggi sono stati addirittura cancellati dal sito internet. La mancanza è tanto più grave perché Fagnani è anche presidente dellassemblea dei soci di AMR, cioè dellorgano che comanda sullAgenzia. Ho provato a contattare lex presidio territoriale di Ravenna di viale della Lirica, ma dai primi di gennaio nessuno più risponde. Tante lamentele pervengono dagli utenti degli autobus pubblici locali, che continuano a riscontrare disagi sui servizi pianificati da AMR. Start Romagna le rimanda alla stessa AMR, la quale però non è più rintracciabile. Non riuscendo nemmeno a contattarla via telefono, gli utenti le scrivono delle mail, che però raramente ricevono risposta. A detta di colleghi consiglieri di altri Comuni soci di AMR, i loro enti hanno problemi perfino a ricevere le informazioni sul bilancio, necessarie per impostare le poste debitorie nei confronti dellAgenzia stessa. Ho provato a chiamare AMR ai numeri indicati sul sito, ma nessuno risponde. Sembra che, dopo linaugurazione della sede centrale, sia sparita nel nulla.
RISPONDA IL SINDACO – Cosa sta succedendo in AMR, e in particolare come sia possibile che i suoi due vertici massimi, amministratore unico e presidente dellassemblea dei soci, non sappiano quello che dicono, dovrà riferirmelo il sindaco di Ravenna, nonché presidente della Provincia, nonché principale azionista dellAgenzia stessa, rispondendo a questa interrogazione. Alla quale aggiungo la seguente domanda: secondo lui, Ravenna ha diritto a non vedersi sopprimere il benché minimo presidio locale di trasporto pubblico su autobus, ove siano distaccati dipendenti tecnicamente e professionalmente capaci di pianificare e controllare i servizi esistenti o da attivare nel nostro bacino territoriale?