Da oltre un anno e mezzo, conduciamo senza sosta la battaglia per il riconoscimento del contratto Fise ai lavoratori delle cooperative sociali.
Lavoratori ai quali, da anni, viene arrogantemente ed indebitamente applicato il penalizzante contratto delle cooperative sociali che riduce, a seconda dei livelli, di 400/500 euro mensili le loro retribuzioni. Penalizzazione che si riflette sul TFR, più ridotto, e che comporta una cospicua diminuzione dei contributi previdenziali versati ai fini pensionistici.
Non solo. La mancata applicazione del contratto Fise, provoca anche una penalizzazione per l’INPS e un danno non indifferente ai contribuenti, cittadini, imprese, enti ed associazioni.
Infatti, la tariffa Tari ricomprende anche la copertura totale del costo del lavoro del contratto Fise per il personale addetto allo spazzamento, alla raccolta anche differenziata ed al trasporto dei rifiuti urbani.
La Tari deve coprire il 100% del costo del servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani.
In pratica, 100 si incassa dai contribuenti e 100 si deve spendere.
L’incasso totale della Tari viene versato interamente al gestore del servizio, ovvero Hera Spa, di cui è socio il Comune di Ravenna.
L’applicazione per centinaia di lavoratori di un contratto meno oneroso del Fise, cioè quello delle cooperative sociali, permette un risparmio nei costi e quindi soprattutto un utile a danno dei contribuenti che pagano la Tari.
Lucrare ai danni di contribuenti e lavoratori é, a dir poco, vergognoso.
Dopo Bologna, anche il Tribunale di Rimini, con sentenza n.24/2018 del 24 gennaio 2019, ha accolto il ricorso di un altro lavoratore di una cooperativa sociale.
Anche il Giudice del Lavoro di Rimini riconosce che al lavoratore che ha svolto, dal 1 gennaio 2013 al 1 dicembre 2016, le mansioni di autista per la conduzione dei mezzi per il servizio di igiene ambientale, dovesse essere applicato Il CCNL FIse e, contestualmente, condanna la cooperativa sociale al pagamento delle differenze retributive pari a € 38.500,80 di cui 8.336,27 a titolo di TFR.
Questa è, nel giro di pochi giorni, la seconda sentenza che riconosce ai lavoratori delle cooperative sociali l’applicazione del CCNL Fise e che condanna le stese cooperative al pagamento delle differenze retributive.
Data l’evidente penalizzazione, abbiamo notificato nei giorni scorsi all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna-Rimini-Forlì, alle direzioni provinciali dell’Inps di Ravenna-Forlì- Rimini e ai comandi provinciali della Guardia di Finanza di Ravenna-Forlì-Rimini un esposto molto dettagliato.
La ragione di allargare l’esposto anche all’Inps di Rimini e Forlì e ai comandi provinciali della Guardia di Finanza delle medesime città, é legata al fatto che, a seguito del nostro comunicato di qualche giorno fa, sono stati tantissimi i lavoratori delle cooperative sociali che ci hanno contattato per ricevere un supporto al fine di far valere i propri diritti e dare soddisfazione alla loro dignità di lavoratori.
Noi ravennati della lista civica La Pigna intendiamo la politica al servizio dei cittadini, delle aziende e della comunità e siamo a disposizione dei lavoratori delle coop sociali per rilasciare informazioni e per fornire gli elementi utili per arrivare al riconoscimento del Fise e delle relative differenze retributive.