Legambiente Ravenna interviene su quanto discusso in Consiglio Comunale lo scorso 22 gennaio, relativamente alla possibile riapertura della Pineta Ramazotti, area a sud di Lido di Dante, interessata dall’incendio doloso del 2012. Dall’incontro motivato da interrogazione del Consigliere Marco Turchetti all’assessore Giacomo Costantini, è emerso l’impegno preso da quest’ultimo di definire un regolamento entro la prossima primavera, di concerto con i Carabinieri Forestali, che definisca i criteri per una riapertura sperimentale dell’area.
“Ricordiamo l’estrema fragilità di quel tratto di pineta – sottolinea Legambiente – sia per la risposta che l’ecosistema ha dovuto fornire a seguito dell’incendio e sia per il forte abbassamento del suolo cui l’area è soggetta. Tale fragilità di base dovrà quindi essere conteggiata in una possibile ulteriore pressione antropica che conseguirà l’apertura, dopo un processo di rinaturalizzazione della zona conseguente all’incendio che però ha consentito all’area pinetale, litoranea e dunale, di riequilibrarsi sia dal punto di vista vegetazionale che faunistico, acquisendo un tangibile valore ecosistemico certamente spendibile, se ben congegnato con le opportune limitazioni (perché non vada rapidamente disperso), dal punto di vista turistico”.
A questo proposito, Legambiente chiede pieno coinvolgimento dell’associazione e del Servizio di Vigilanza Ambientale che costantemente presidia l’area, sulla stesura del regolamento e nella definizione dei termini di riapertura.
“E’ sicuramente accattivante l’idea di trasformare la zona sud di Lido di Dante in elemento di attrazione per il turismo naturalistico, sia per le ricadute economiche sulla località e sia per la possibilità di valorizzare il proprio patrimonio naturale” – continua Legambiente.
“E’ importante però che tali disposizioni, non entrino in conflitto prevalicando quelli che sono i requisiti minimi necessari a garantire uno stato di conservazione adeguato della pineta, prevedendo quindi limiti e paletti ben precisi ad un progetto di fruibilità controllata, di un territorio oggi rinaturalizzato e ripopolato di animali di ogni specie (si calcolano oltre 150 specie di volatili presenti perennemente sul territorio della Riserva) e dove la pineta, in uno straordinario continuum con il sistema dunoso costiero, ha assunto in questo contesto sua precisa “dignità” faunistica, una sua importanza, proprio connessa alla conservazione di specie rigorosamente protette dalla direttiva 09/409/UE. Proprio per presidiare il rispetto queste esigenze, chiediamo un coinvolgimento diretto nel progetto di riapertura”- conclude.