Ogni anno, con l’arrivo del freddo e particolarmente nel periodo che va da metà dicembre a marzo, una buona parte delle scuole ravennati si ritrova ad affrontare il problema del freddo. Molti studenti, per non intirizzirsi o addirittura ammalarsi, sono costretti a frequentare le lezioni coprendosi con sciarpe, cappellini, guanti e perfino coperte o piumini, ed anche ad utilizzare stufette o climatizzatori portatili.
Particolare è il caso della scuola superiore di via Nino Bixio, succursale del liceo classico Dante Alighieri, nonché ex sede dell’Olivetti, istituto che ho frequentato, diplomandomi nel 2017. Posso testimoniare, per esperienza personale, il gelo che durante linverno laffligge. Gli studenti si sentono dire, a giustificazione, che la scuola è vecchia. In effetti, si tratta di una struttura storica che nel tempo ha avuto diverse destinazioni, da ultimo anche ospedaliera. Le finestre e gli infissi sentono quindi il tempo, lasciando passare laria fredda, con particolare disagio nelle aule più grandi. Si viveva questo stato già allepoca dell’Olivetti, ma ci si ritrova ancora così, nonostante vi siano stati effettuati dei lavori di assestamento nell’estate del 2017, in previsione dell’arrivo della succursale liceale. Forse qualcosa non è stato fatto nel modo migliore, perché ne sono stati promessi dei nuovi quest’anno. In un recente articolo di stampa si legge che in alcune aule si tocca la temperatura di 15°, che addirittura sfiora i 13 in altre, mentre per legge non dovrebbe mai scendere sotto i 20.
Studenti di altre scuole mi hanno contattato per segnalarmi che si trovano ugualmente al freddo, per esempio all’Istituto tecnico industriale Nullo Baldini, che, essendo una struttura molto grande, è difficile da riscaldare, ma anche all Istituto tecnico agrario Perdisa.
Gli edifici delle scuole superiori sono di proprietà della Provincia, a cui si chiede perciò, laddove non ci siano guasti dell’impianto di riscaldamento che richiedano unazione di massima urgenza, di intervenire sistematicamente nelle diverse scuole per controllare la temperatura dei locali e portarla, se al di sotto della norma, a livelli accettabili per lo svolgimento regolare delle lezioni, risparmiando agli studenti e al corpo amministrativo e docente disagi e malesseri, se non patologie da raffreddamento.
Lo stesso richiamo va rivolto al Comune di Ravenna per le altre scuole e servizi educativi pubblici del territorio, tutti di sua competenza