Tra i tanti problemi di Lido di Dante, uno è stato chiarito definitivamente in un ultimissimo consiglio comunale di dicembre. Il merito va riconosciuto alla consigliera del PRI Chiara Francesconi, a cui si deve l’interrogazione al sindaco (*): “Occorre chiarezza sulle vicende del Comitato cittadino di Lido di Dante”: vale a dire sulle diatribe interne che hanno portato alla costituzione di due comitati separati in casa e che, diceva la consigliera, hanno ad oggi portato ad un clima di totale confusione penalizzando cittadini residenti, proprietari di seconde case di vacanza, turisti e imprenditori del territorio”. Della conclusione di questa vicenda sarà lieta la stampa locale, costretta “da oltre un anno” ad occuparsi di tali “continue conflittualità”. Francesconi, pur consapevole “della totale autonomia che dovrebbe vigere all’interno di libere associazioni di cittadini democraticamente eletti con un proprio statuto e una propria assemblea”, ha ritenuto “doveroso da parte dell’Amministrazione richiedere chiarezza e trasparenza sull’operato del Comitato dal momento che la medesima, nel caso specifico, delega a questo alcuni servizi sul territorio per i quali contribuisce con 13.000 euro annui in due step a titolo di rimborso spese e dal momento che la situazione creatasi sta ormai fortemente penalizzando il clima comunitario e di collaborazione fra la cittadinanza del territorio e la fiducia che i cittadini dovrebbero avere verso le loro associazioni territoriali”.

Che la controversia riguardasse sostanzialmente il diritto civile, dovendo dunque essere sottoposta ad un Tribunale della magistratura statale dai privati cittadini ritenutisi lesi nei loro diritti o interessi legittimi di soci di una libera associazione, è ben presente a Lista per Ravenna, alla quale è stato sempre chiarissimo, a carte e a ragion vedute, che a Lido di Dante c’era e c’è sempre stato un solo presidente di Comitato cittadino. Ora però che sulla materia è stato chiamato in causa un Tribunale politico nella persona del governo di questa città, di cui è componente la parte stessa interrogante, ci pare doveroso che ne sia data conoscenza alla città stessa, tramite la “sentenza” emessa dal sindaco attraverso l’assessore Gianluigi Baroncini, che in suo nome amministra il Decentramento. Dal testo, qui allegato integralmente, estraiamo i seguenti due punti essenziali.

  1. “Questo ufficio non detiene alcuna documentazione relativa all’esistenza di un secondo Comitato Cittadino a Lido di Dante in particolare non si dispone dello Statuto costitutivo o di proposte di compartecipazione a progetti con l’Amministrazione Comunale”.
  2. “In merito agli interventi dell’Amministrazione mirati a sedare le tensioni interne al Comitato Cittadino si rammenta che il Consiglio Territoriale nella seduta del 7 febbraio 2018, 15 consiglieri presenti, approvava due distinti documenti coi quali nel primo documento (7 votanti a favore e 8 astenuti) si confermava ‘il riconoscimento del Comitato Cittadino di Lido di Dante nella composizione seguita alla sua pubblica elezione, con la presidenza in carica al sig. Pasquale Menichini’; nel secondo documento , votato all’unanimità dei presenti, si proponeva che la Giunta Comunale congiuntamente alla Presidente del Consiglio Territoriale fosse parte attiva del processo di pacificazione, che ha portato allo svolgimento di nuove elezioni in data 25 aprile 2018. Le elezioni, regolarmente pubblicizzate e svolte, hanno visto la partecipazione di 311 cittadini. Alle operazioni di voto e di scrutinio, come da verbale, sono state presenti Roberta Mingozzi e Silvana Piolanti, presidente e vice-presidente del Consiglio territoriale del Mare, di cui, per disposizione regolamentare, rappresentano rispettivamente la maggioranza e la minoranza elette”.

Circa i “13.000 euro annui a titolo di rimborso spese” riconosciuti dal Comune nel 2018 all’unico Comitato di Lido di Dante esistente, in realtà 14.200, l’assessore ha precisato che attengono al servizio reso di “conservazione del decoro di alcune aree verdi pubbliche”, che la scelta di tale Comitato è avvenuta tramite avviso pubblico seguendo i criteri dettati dal bando di gara e che “per tutti i comitati ammessi la liquidazione dei contributi avviene in due rate previa rendicontazione delle spese sostenute in esecuzione del progetto concordato e definito con atto a firma del Dirigente del Servizio”.

La popolazione di Lido di Dante, che del resto ha sempre conosciuto, visto coi suoi occhi sul posto e apprezzato un solo proprio Comitato, spera che finisca il discredito pubblico di averne due bisticcianti sulla sua pelle.

Circa l’eventuale domanda su come sia stato possibile un secondo inesistente presidente, posso solo assicurare che la risposta, questa sì, sarà data in udienza da un giudice, esattamente un giudice penale.

(*)http://www.comune.ra.it/Comune/Consiglio-Comunale/Gruppi-consiliari/Comunicazione-dei-Gruppi/Gruppo-Consiliare-Partito-Repubblicano-Italiano/Interrogazioni-mozioni-e-ordini-del-giorno-presentati/Occorre-chiarezza-sulle-vicende-del-Comitato-cittadino-di-Lido-di-Dante