“Non è corretto negare l’utilità del metano in una fase di transizione economica che si lasci alle spalle i combustibili fossili più inquinanti, prima di tutto il carbone, ma che sappia costruire ben diversi obiettivi di sostenibilità e compatibilità ambientale” scrive Articolo Uno in una nota stampa riguardante la provincia di Ravenna.
“Non è corretto negare l’importanza economica per il Paese e per il nostro territorio del distretto off-shore.
Non è accettabile negare che la nostra città, per non parlare del Paese, ha bisogno di un nuovo equilibrio tra metano e energie rinnovabili, tra sviluppo economico, ambiente naturale e sostenibilità sociale.
E nemmeno costruire un clima nel quale si finisce per mettere ambiente e lavoro l’uno contro l’altro è cosa buona.
La politica nazionale e locale dovrebbe essere tesa verso le grandi sfide dei prossimi anni, come un nuovo equilibrio energetico che contrasti i cambiamenti climatici, una politica di messa in sicurezza del territorio rispetto agli aspetti idrogeologici e una trasformazione ecologica di grande respiro che ci consenta di non dover affrontare (prima o poi) un completo smantellamento e chiusura di un’intera fetta di economia perché superata dalla Storia.
Difendiamo questo settore strategico, difendiamo i posti di lavoro ma le istituzioni nazionali e locali devono guidare un processo di profonda innovazione al fianco delle imprese per diversificare in senso moderno ed ecocompatibile la nostra economia.
Investendo maggiormente nelle energie rinnovabili, nelle tecnologie pulite, in trasposti sostenibili sia dal punto di vista ecologico che economico, ingaggiando la sfida della chimica per i biomateriali (come le bioplastiche), settore nel quale lo spazio per giocare ruoli di rilievo è ampissimo, vedendo nell’economia circolare la possibilità non solo di fare bene all’ambiente ma di risparmiare denaro attraverso la disponibilità e l’utilizzo di materie seconde.
L’appello che noi facciamo da un lato è rivolto ai grandi gruppi industriali in termini di responsabilità e di innovazione, e dall’altro al governo e alle istituzioni in generale affinché sostengano, anche economicamente, tutti i settori economici nel fare questo cambio di passo, stimolando soprattutto la ricerca, l’università, valorizzando i giovani e le competenze scientifiche
Ravenna è stata una delle capitali del metano e della chimica per lungo tempo, i tempi cambiano però, e se vorremo rimanere in gioco dovremo leggere i cambiamenti prima degli altri, innovare prima degli altri: non si può restare fermi al Novecento.
Questa è l’unica maniera d’essere competitivi nel mondo che chiede sviluppo competitivo e sostenibile.
Serve una visione d’insieme, una progettualità d’ampio respiro per Ravenna e il suo territorio, questa è la sfida da giocare”.