Assieme a danza e canto la musica formò parte essenziale del patrimonio culturale delle popolazioni precolombiane: miti e leggende parlano della sua origine divina. La musica accompagnava i rituali della vita e quelli religiosi.
Alla mostra “Aztechi, Maya e Inca” al MIC di Faenza fino al 28 aprile una intera sezione è dedicata alla musica. Qui si trovano conchiglie, ocarine e bottiglie fischianti. Uno degli effetti che colpì maggiormente i primi europei che arrivarono in centro e sud America, era quello di provocare un forte senso di esaltazione religiosa o di trance allo scopo di onorare e propiziare divinità ancestrali in una vera espressione di speranza e allo stesso tempo di timore verso di esse. Vari strumenti originali vennero proibiti dai conquistadores perchè il loro suono eccitava la popolazione indigena e spaventava quella europea che li assimilava a demoni.
In occasione della mostra sono stati fatte suonare per la prima volta alcuni di questi antichi strumenti musicali e ne è stato registrato il suono grazie alla collaborazione del Museo dell’Ocarina di Budrio (BO) e la Scuola di Musica Sarti di Faenza. La musica prodotta si può ascoltare in filodiffusione all’interno della sala mostra e nelle audioguide.
Domenica 25 novembre e domenica 9 dicembre le visite guidate gratuite alla mostra “Aztechi, Maya, Inca” delle 10.30 si concluderanno con una dimostrazione di costruzione di fischietti e ocarine.
Nel pomeriggio di domenica 25 novembre, dalle 15 alle 17, genitori e bambini potranno partecipare ad un laboratorio dedicato alla realizzazione di “Magici Amuleti” ispirati alle simbologie precolombiane al costo di 5€ a partecipante.
La prenotazione ai workshop pomeridiani è obbligatoria entro le ore 12 del sabato 24 chiamando il numero 0546.697311, info@micfaenza.org.