La Stagione Opera 2018/19 del Teatro Alighieri si apre con la maratona lirica della Trilogia d’Autunno di Ravenna Festival (Nabucco, Rigoletto, Otello dal 23 novembre al 2 dicembre) e prosegue con il ritorno della produzione originale Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz (16 dicembre, fuori abbonamento) nella nuova versione rivista per orchestra dall’autore Paolo Marzocchi. Il fil rouge del confronto fra sentimenti e potere si dipana poi tra Roméo et Juliette di Charles Gounod, diretta da Paolo Olmi nel nuovo allestimento della celeberrima vicenda shakespeariana coprodotta con il Teatro Nazionale Croato di Fiume (18 e 20 gennaio) e Le nozze di Figaro (22 e 24 febbraio) in arrivo da Spoleto, regia di Giorgio Ferrara, scene dei premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo, con Erina Yashima alla guida dell’Orchestra Giovanile Cherubini. Se la Rivoluzione Francese incastona il triangolo amoroso dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano (8 e 10 marzo) diretto da Giovanni Di Stefano – regia di Nicola Berloffa nella coproduzione dei teatri dell’Emilia Romagna e della francese Opéra de Toulon – l’opera da camera Katër I Radës, il naufragio (18 aprile, fuori abbonamento), commissione della Biennale di Venezia 2014, è tratta dal romanzo-reportage di Alessandro Leogrande sulle musiche del compositore albanese Admir Shkurtaj.
Si rinnova anche quest’anno lo speciale ciclo di conversazioni che accompagna – e in parte incrocia – le rotte della Stagione del Teatro Alighieri, proponendo un percorso tematico in grado di inserire le opere in programma nel contesto di una riflessione al contempo unitaria, organica e di grande respiro. A svelare, incontro dopo incontro, i segreti del rapporto fra La musica e il potere sarà Guido Barbieri, che ritorna al timone e invita il pubblico ad attraversare secoli di teatro musicale, visitare i luoghi che ne hanno fatto la storia, ripercorrere pagine indimenticabili. Tutti gli appuntamenti, sempre a ingresso libero e sempre il sabato mattina alle 10.30, sono ospitati dalla Biblioteca Classense, con la sola eccezione del dialogo che incontra la Trilogia d’Autunno sabato 24 novembre, alla Sala Corelli del Teatro Alighieri.
Con due formazioni d’oltreoceano, un gala che arriva dalla Russia e la principale compagnia italiana, la Stagione Danza si prospetta altrettanto ricca, pronta a viaggiare dalle coreografie contemporanee della newyorkese Parsons Dance, all’omaggio a Leonard Cohen del Ballets Jazz de Montréal, dalla galleria di capolavori presentata dal Balletto Yacobson di San Pietroburgo al Bach Project di Aterballetto. Il ritorno della Parsons Dance, compagnia-icona della post modern dance, apre il programma (26 e 27 gennaio) mentre Dance Me del Ballets Jazz de Montréal – presentato in prima italiana (16 e 17 febbraio) – è un vibrante ritratto a più mani (e per quattordici ballerini) del leggendario cantautore-poeta Leonard Cohen. Il Gala del Balletto Yacobson (16 e 17 marzo) spazia fra i classici pas-de-deux del XIX secolo, da Lago dei cigni a La bella addormentata, e le “miniature” del fondatore Leonid Yacobson, maestro del balletto del ‘900. Aterballetto (6 e 7 aprile) combina sotto il segno di Bach Domus Aurea, una nuova creazione di Diego Tortelli con musiche live, e Sarabande, firmata da Jiří Kylián nel 1990.
Fra celebrazione e trasmissione del patrimonio lirico e coreutico e attenzione alle rotte contemporanee, la Stagione 2018/19 conferma il Teatro Alighieri pietra angolare della vita culturale della città, grazie al sostegno del Comune di Ravenna, della Regione Emilia Romagna e del MIBAC, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la partnership di Unipol Banca.