“Quanto accaduto in quella scuola dell’infanzia in un Comune della Provincia di Ravenna è inaccettabile” – così esordisce l’avv. Claudio Fabbri, difensore del sig. Giovanni (il nome è di fantasia per non rendere riconoscibile il genitore), padre del bimbo Giovanni (il nome è di fantasia), di 5 anni che questa mattina si è visto chiudere le porte in faccia della Scuola dell’Infanzia che ha sempre frequentato, perché non sarebbe in regola con il decreto Lorenzin.
“Il bambino è parzialmente vaccinato ed ha appuntamento alla fine del mese per completare il ciclo vaccinale adeguato alla sua età. Quindi – continua il legale – ha tutto il diritto di essere ammesso al servizio educativo dal momento che la delibera della regione Emilia Romagna n. 1391/2018 fissa come requisito di accesso l’avere almeno l’appuntamento per la vaccinazione e consente almeno sino a tale data la frequenza. In altre parole, se ho appuntamento il 31 ottobre il dirigente scolastico non può escludermi da scuola il 12 ottobre”.
E’ partita immediatamente la diffida alla Scuola e quindi alla dirigente scolastica affinché il piccolo Francesco sia riammesso già lunedì prossimo a frequentare i suoi compagni di scuola.
“Se la legge è uguale per tutti, la dirigente di quella scuola non può arrogarsi il diritto di escludere un bambino senza giustificazione ed in violazione delle norme stesse. E soprattutto farlo fare da due maestre che, per la tutela dei dati sensibili, non dovrebbero nemmeno essere a conoscenza del fatto che il bimbo sia vaccinato o meno. Probabilmente – chiude il legale – la famiglia presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Ravenna per interruzione di pubblico servizio, per abuso di potere e violazione del trattamento dei dati sensibili (c.d. privacy).