L’ex attivista del Movimento 5 Stelle Pietro Vandini, candidato sindaco al termine del primo mandato di Fabrizio Matteucci, scrive una lettera aperta al sindaco Michele De Pascale. Due i temi toccati: la crisi del Partito Democratico e il passo indietro sul divieto di transito alle auto a diesel Euro 4, un ripensamento preso come esempio dello stato confusionale del Pd oggi, della mancanza di una rotta ben precisa e di uno sguardo sul futuro:
“Ciao Michele, fare il sindaco è parecchio impegnativo ma diciamolo, a Ravenna non va poi così male eh?
Io volevo continuare a seguirvi ma devo dirti con sincerità che risulta essere impresa ardua. L’impressione è quella di trovarsi in un comune commissariato dove non c’è un vero e proprio indirizzo politico, ma semplicemente una gestione ordinaria delle attività. Sembra quasi che stiate aspettando di capire chi organizza la festa per decidere quale vestito mettervi.
Pensa Michele che invece a mio avviso questo sarebbe proprio il momento migliore per far emergere quelle impressioni di freschezza, ripartenza e libertà di cui avreste tanto bisogno. Perchè diciamocelo, il PD è qualcosa che non merita nemmeno più di essere criticato, attualmente non sono altro che due lettere messe li a caso. In questo momento tanti dicono che i vertici devono fare un passo indietro, in troppi lo dicono, spesso sono i vertici stessi che dicono che i vertici dovrebbero fare un passo indietro. Capirai che è ridicolo tutto questo. Io non ci credo che non abbiate ancora capito che se volete salvare e riprendere il bacino elettorale che ormai non avete più, dovete definitivamente chiudere il libro e cominciare a scriverne uno nuovo. Se non lo fate poi la gente pensa male, pensa che i “famosi vertici” stiano solo attendendo di capire in che modo possono continuare a fare i politici, insomma, sembra che stiano cercando capire come salvare loro stessi e non il bacino elettorale che ormai non esiste più. Sai che spesso sono risultato antipatico ma te lo devo dire, anche tu sei parte di quei “famosi vertici”, al di là dell’anagrafica tu ed altri al tuo fianco non è che siate proprio arrivati oggi.
Dico queste cose perchè a me dispiace vedere tanta gente che non sa più cosa fare, che vota per disperazione o solo perchè non vi sopporta più; questi stimoli hanno portato ad avere un imbarbarimento socio culturale pericoloso e certamente poco utile all’Italia.
Tu dirai da che pulpito arrivano queste parole, da chi ha abbandonato il carro quando è diventato una Ferrari. In effetti è così e se avessi fatto come “i famosi vertici” ora sarei a Roma e magari avrei anche qualche ruolo importante, ma sarebbe servito a me a patto che fossi riuscito a guardarmi allo specchio. Sarebbe servito a me, e a chi altri?
Questa domanda è importante perchè dalla risposta emerge l’approccio che ognuno ha nei confronti della politica.
Come sai ho preferito scendere dal carretto diventato Ferrari e ho preferito rimanere con la mia bella e comoda utilitaria. La Ferrari da utilizzare solo alla domenica per fare bella figura non faceva per me, tra l’altro usandola così non si impara nemmeno a guidarla e andare a sbattere con una Ferrari costa tanto ed è pericoloso.
A proposito di utilitarie, hai presenta questa storia del blocco del traffico degli euro 4?
Ecco, secondo me la regione non è stata coraggiosa come hai detto tu, ma è stata paracula. Senza ombra di dubbio il blocco creava dei problemi notevoli, conosco tanta gente in difficoltà perchè non ha i soldi per comprare una macchina più nuova, o che avrebbe dovuto spendere soldi per abbonamenti o biglietti dei mezzi pubblici andando a pesare sul bilancio famigliare già precario; ci sono persone che arrivano da fuori Ravenna che avrebbero dovuto spendere soldi per arrivare a Ravenna e altri soldi per i mezzi pubblici. Insomma, prima di fare determinate azioni è necessario che lavorare affinchè ci siano tutte le alternative percorribili, viceversa si creano casini come avevate fatto voi. Questa è una cosa sulla quale è fondamentale ragionare, abbiamo letto tutti il rapporto dell’altro giorno del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e se davvero non si cambia seriamente l’approccio, poi saranno guai importanti per le generazioni future.
A proposito, avete mai pensato al car sharing con mezzi elettrici e/o ibridi?
Quella cosa che tante grandi città fanno già da tempo, simile al bike sharing introdotto a Ravenna alcuni mesi fa. E’ una cosa che potrebbe essere molto utile. Mettiti nei panni di un genitore che porta i figli a scuola, va a lavoro, esce da lavoro, porta i figli a fare sport e intanto va a fare la spesa per poi tornare a prendere i figli. Ecco, capirai che è impossibile farlo in autobus o in bicicletta, vuoi mettere la possibilità di utilizzare macchine di quel tipo, che possono girare e parcheggiare ovunque?
Scusami se ho disturbato il sonno, se ti va pensa un pò alle cose che ho scritto”.