“Troviamo scandaloso il modo in cui il Comune di Faenza ha speso i soldi ottenuti attraverso il bando regionale per il superamento dei campi nomadi. Una situazione scandalosa e irrispettosa verso i cittadini faentini che non hanno aiuti dall’Amministrazione” con queste parole esordiscono il consigliere regionale della Lega Andrea Liverani e il capogruppo in Comune Gabriele Padovani.
“Abbiamo esaminato le spese eseguite attraverso i fondi ottenuti dalla Regione per il superamento campi nomadi, e siamo rimasti basiti; assicurazione veicoli, arretrati di affitti e mense scolastiche mai pagate. Questo non è superamento dei campi nomadi, bensì assistenzialismo e progetti di integrazione fallimentari” spiegano i leghisti.
Che proseguono: “Se guardiamo nel dettaglio i circa 64.000 euro spesi, vediamo che il 32%, cioè 21.000 euro, sono stati spesi per affitti arretrati (16.832,36 euro), assicurazione veicoli (due auto e un furgone per un totale di 1806 euro) e pagamenti mense scolastiche arretrate (2.324,02 euro). Queste spese fanno capire che i progetti fatti dal Comune non servono ad altro se non appianare i debiti creati da passati progetti come sempre falliti. Altro che superamento dei campi rom, ma vero assistenzialismo, a spese dei contribuenti”.
Continuano Liverani e Padovani: “Abbiamo sempre mostrato i nostri dubbi di fronte ai progetti di “integrazione” portati avanti dall’Amministrazione. Non crediamo che l’integrazione avvenga pagandogli le assicurazioni delle auto oppure continuando a coprire i buchi lasciati dai nuclei rom per affitti o mense scolastiche. Finché il comune continuerà su questa linea, non avverrà mai una vera e propria integrazione”.
Concludono i leghisti: “Continueremo ad indagare e a monitorare la situazione, perché temiamo che altri soldi siano stati spesi ingiustamente a favore di persone che non vogliono integrarsi ma che si approfittano della mala gestione della giunta. Il comportamento del Partito Democratico e della maggioranza, è totalmente irrispettoso verso i tanti cittadini per bene che onestamente lavorano senza chiedere nulla all’Amministrazione.”