“La Lega segue con attenzione l’avvio dello stato di agitazione del personale della Polizia locale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e si batterà perché non sia sminuito il loro ruolo di servizio ai cittadini”.
Lo dichiara Samantha Gardin, segretario della Lega provinciale di Ravenna, sottolineando che “molti dei motivi riportati dal sindacato SULPL, quello maggiormente rappresentativo all’interno del Corpo di Polizia, sono di carattere organizzativo e rivolti alla sicurezza degli operatori e della comunità locale”.
“Il nostro auspicio è che i problemi rappresentati dagli addetti ai lavori non mettano a rischio la sicurezza delle persone, che è per la Lega uno degli obiettivi primari, anche a fronte degli interventi legislativi intervenuti negli ultimi anni e soprattutto al decreto legge ‘Salvini’ che pone la Polizia locale in un ruolo di primo piano nella sicurezza urbana”.
“Per questo – aggiunge Gardin – non possiamo che sorprenderci di fronte a certe questioni che ci sono state riferite, come le ‘rotazioni del personale’. L’idea ‘brillante’, che ‘brillante’ non è, dei nove Comuni sarebbe quella di spostare l’agente di Polizia locale da un centro abitato all’altro, come una pedina degli scacchi, impedendo quindi l’instaurarsi di quel rapporto di fiducia con la popolazione e di conoscenza dei luoghi e delle persone, che si perfezione solo nel tempo e con l’esperienza, indispensabili per buon lavoro di prevenzione e di presidio del territorio. A questo proposito, non meno importante è la questione che riguarda i servizi di controllo del territorio svolti da singoli operatori. C’è da chiedersi chi possa pensare responsabilmente che un agente da solo possa intervenire in situazioni di pericolo, garantendo la sicurezza delle persone, oltre alla sua personale. Come, di contro, ci stupiamo di fronte a unità di personale, abili al servizio, relegate a lavori di ufficio.
Anche questi elementi concorrono a smentire la credibilità dei comunicati mensili che l’Unione diffonde sulla sicurezza, soprattutto quando apprendiamo che alcuni agenti, che dovrebbero occuparsi di sicurezza delle comunità, sono impiegati in mansioni non ricomprese neppure nella nuova normativa regionale: operatori della Polizia municipale trasformati in postini per recapitare notifiche di ogni natura. Il ruolo della Polizia locale è ben altro e deve puntare, in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, alla tutela delle persone e del territorio”.