Il 14 e 15 settembre 2018 nella splendida cornice delle colline romagnole di Tredozio, presso il Centro Turistico Sportivo “LE VOLTE” di Tredozio, il CSI è tornato, dopo 4 anni di assenza, per un corso di aggiornamento dirigenti, arbitri ed allenatori avente come parola d’ordine ”dal Noi al Voi per diventare uno sport educativo”
Quest’anno il CSI di Faenza, oltre al coinvolgimento del Comitati della Romagna, ha chiesto il patrocinio del CSI Regionale, e questo ha permesso la partecipazione anche di tesserati di comitati dell’Emilia.
Si è iniziato venerdì sera con i primi arrivi e dopo cena un momento di socializzazione attorno a Marco Spaggiari che con la sua chitarra ha accompagnato i presenti con canti anni 60. Non poteva mancare Romagna Mia per poi finire con l’inno del CSI composto dallo stesso Spaggiari.
La giornata di sabato è stata molto intensa e dopo un incontro in plenaria, diretto egregiamente da Giacomo Abate , vice presidente vicario regionale nonché responsabile della formazione regionale e del CSI di Faenza, che ha centrato l’argomento di cosa vuole dire essere del CSI, ci si è divisi in tre gruppi.
Il primo gruppo, composto da allenatori e dirigenti, sotto la guida di Spaggiari ha affrontato “dal voi al noi attraverso esercitazioni pratiche per il gioco di squadra.
Il secondo gruppo composto da arbitri di calcio, ha affrontato e discusso con il docente Roberto Valli le novità per la prossima stagione e la disciplina in campo.
Il terzo gruppo, coordinato da Roberto Di Gesù, era quello degli arbitri di pallavolo e anche loro hanno affrontato e discusso le novità dell’anno sportivo 2018/2019.
Dopo il pranzo i dirigenti hanno ascoltato e discusso con Don Ottorino Rizzi l’argomento “quando lo sport unisce e quando divide” mentre gli altri due gruppi hanno affrontato i temi “compilazione del referto” e “la collaborazione tra gli arbitri in campo durante la gara”
Non si poteva finire la giornata senza la S. Messa celebrata da Don Claudio Platani, consulente ecclesiastico del CSI di Faenza.
All’aggiornamento hanno partecipato una trentina di tesserati che certamente sono ritornati a casa portando con se una convinzione e cioè che essere dirigenti, allenatori, arbitri nel CSI vuole dire anche essere degli educatori che, sia con le cognizioni tecniche ma forse più con il proprio comportamento e con il riconoscimento che di fronte non hai un avversario ma un amico che vuole giocare con te, insegnano a vivere correttamente e educano i ragazzi a comportarsi nello stesso modo.