Valutare l’inserimento di nuovi requisiti che garantiscano un ritorno economico delle risorse investite, attraverso una congrua permanenza del medico sul territorio, nella nuova programmazione regionale 2018-2019. L’invito arriva dal Partito democratico che con una risoluzione, a prima firma Katia Tarasconi, sottolinea come l’Emilia-Romagna sia una delle poche Regioni a non aver inserito ulteriori requisiti specifici nel decreto ministeriale emanato nel luglio scorso.
La legge 368/1999 prevede “l’istituzione di specifici contratti annuali di formazione specialistica- spiegano i democratici- per i medici specializzandi. A determinare il numero e la distribuzione dei posti disponibili per ogni specialità, nonché quelli finanziati con risorse statali, regionali o di altri enti, è il Miur d’intesa con il Ministero della Salute, successivo all’accordo in sede di conferenza Stato-Regioni. Il bando di ammissione 2017/18 è stato emanato dal Ministero nel maggio scorso, mentre a luglio risale il Decreto ministeriale che riporta gli ulteriori requisiti specifici richiesti dalle Regioni che destinano risorse proprie. Dal corposo elenco di Regioni- specificano i consiglieri del Partito democratico- a cui appartengono anche tutte quelle confinanti con la nostra, manca tuttavia l’Emilia Romagna, che dunque non ha richiesto requisiti ulteriori”.
I criteri aggiuntivi, scrivono i democratici nella risoluzione, vertono generalmente su una residenza minima pregressa in regione e sull’impegno a svolgere alcuni anni di servizio nella regione stessa una volta ottenuta la specializzazione. “Si tratta- rimarcano i dem- di un modo per far sì che le risorse che la comunità investe nella formazione di questi medici apportino un effettivo beneficio sul territorio, evitando che il neo specializzato non renda alcun servizio alla comunità che ne ha sostenuto il percorso universitario. L’impegno economico è infatti consistente, se si pensa che per l’anno accademico 2016/17 la nostra Regione si è impegnata a finanziare 52 contratti di formazione specialistica aggiuntivi a quelli statali, per un onere complessivo, per il primo anno di corso, di un milione 300 mila euro”.
La risoluzione è stata firmata da Katia Tarasconi, Paolo Calvano, Lia Montalti, Marcella Zappaterra, Barbara Lori, Giuseppe Paruolo, Mirco Bagnari, Paolo Zoffoli, Luca Sabattini, Alessandro Cardinali, Manuela Rontini, Enrico Campedelli, Ottavia Soncini, Antonio Mumolo.