Oggi nella sala del Consiglio della Rocca di Lugo è stato sottoscritto l’accordo tra l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, le organizzazioni sindacali e l’Ausl sull’attuazione del Piano sociale e sanitario.
Il documento è stato firmato dalla sindaca referente per le politiche sociosanitarie per l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Eleonora Proni, dalla direttrice del distretto sanitario di Lugo Marisa Bianchin, Sergio Baldini della Cgil, Franco Garofani della Cisl e Daniela Brandino della Uil.
“Si tratta di un nuovo passo in avanti per la sanità e il welfare della Bassa Romagna – ha dichiarato Eleonora Proni -. Questo accordo condiviso con sindacati e Ausl ci permette di garantire servizi sempre più mirati all’inclusione e al sostegno di chi ha bisogno, proseguendo le nostre politiche di attenzione al cittadino”.
L’accordo sottoscritto fa seguito all’approvazione del Piano triennale per la salute e il benessere sociale 2018-20 dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, avvenuta lo scorso 26 luglio. Il Piano 2018-2020 declina in ambito distrettuale le scelte strategiche contenute nel Piano sociale e sanitario regionale ed è il principale strumento di programmazione dei servizi sociali e sanitari a tutela della salute e del benessere dei cittadini, con particolare attenzione al sostegno della non autosufficienza, ai bisogni dei minori e delle loro famiglie, al contrasto della povertà economica ed educativa, delle diverse forme di dipendenza. Il Piano mette in campo interventi per un valore complessivo che, per il solo 2018, supera i 45 milioni di euro (suddivisi tra risorse comunali e dell’Ausl, fondi regionali e nazionali, compartecipazione degli utenti).
Le principali azioni previste dal Piano riguardano interventi economici di inclusione attiva a favore di oltre 600 nuclei in condizioni di disagio economico o sociale; l’offerta di soluzioni abitative, come gli alloggi di emergenza; il rafforzamento della rete per la tutela dell’infanzia e il sostegno ai disturbi specifici di apprendimento sia a domicilio che in ambito scolastico; il rafforzamento delle reti territoriali tra sanità e welfare, con lo sviluppo delle dimissioni protette e presa in carico al domicilio; la regolamentazione delle Case famiglia; lo sviluppo delle Case per la salute e in generale del mantenimento della presa in carico continuativa delle persone affette da patologie croniche.
Gli obiettivi strategici contenuti nel Piano sono declinati in 39 schede operative, sviluppate in parte attraverso un percorso partecipativo condotto dai professionisti dei Servizi sociali, che ha coinvolto operatori, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali e cittadini. Gli interventi sono strutturati nell’ottica di una presa in carico della popolazione fragile con progetti personalizzati attraverso lo strumento dell’Unità di valutazione multidisciplinare (Uvm), superando il concetto di target.