Una Romagna più forte in una Regione più forte: è la l’idea emersa dall’assemblea annuale di Confindustria Romagna, che si è svolta a San Patrignano davanti a centinaia di imprenditori associati, alle autorità, al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni.
“La Romagna deve abituarsi a pensare come unica entità. I cento campanili attuali devono restare, perché rappresentano un valore culturale e sociale, ma devono assumere una nuova mentalità, devono essere capaci di mostrarsi coesi – ha spiegato dal palco il presidente Paolo Maggioli – La Romagna è una realtà: quello che ci serve è un corpo dove mettere la nostra convinzione, il nostro cuore, la nostra passione, il nostro fare insieme”.
E’ stata quindi proposta la costituzione di un organismo di cui facciano parte imprenditori, amministratori locali, ceti produttivi, manager di utilities, scuola, università, sanità, infrastrutture, associazioni: “Da questo organismo, che può assumere all’inizio la forma di una Fondazione, trasparente e aperta al dialogo, devono partire le idee che si danno come obiettivo la crescita e lo sviluppo – ha proseguito Maggioli – Queste idee devono entrare nel dibattito pubblico, senza proclami di autonomia e indipendenza che in passato sono risultati controproducenti, ma facendo capire i vantaggi che un territorio coeso porterebbe a tutti. Facciamolo e saremo un’unica entità, un’unica città, un modello da seguire”.
Dopo i saluti dei presidenti della Comunità di San Patrignano, Antonio Tinelli, e delle province di Rimini e Ravenna, Michele De Pascale e Andrea Gnassi, e del sindaco di Coriano Domenica Spinelli, sono intervenuti Vittorio Emanuele Parsi, docente di Relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano e direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) e il Sottosegretario Buffagni. Ha concluso i lavori il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che ha ricordato l’importanza del sistema industriale della Romagna nel fare dell’Italia la seconda manifattura d’Europa. “Confindustria Romagna – ha detto Boccia – è un esempio per il Paese per la sua capacità d’interpretare i bisogni del territorio promuovendo una politica inclusiva fatta d’impegno e collaborazione per il bene delle imprese e della comunità”.
L’assemblea ha chiuso il quarto Festival dell’industria e dei valori di impresa, manifestazione che in quasi due mesi ha coinvolto 50 aziende del territorio in open day e iniziative, aprendo le porte a cittadini, istituzioni e autorità per far toccare con mano il valore sociale del fare impresa.