Antonio Patuelli, appassionato studioso del Risorgimento, editorialista del Quotidiano Nazionale e direttore della rivista di cultura storico-politica Libro Aperto fondata da Giovanni Malagodi, la giuria ha assegnato il Premio Speciale, per aver ispirato la politica e l’economia ai valori della cultura.
Antonio Patuelli, si legge nella motivazione- “rappresenta una generazione ormai rara di figure di alto profilo morale e intellettuale che pongono a base della loro militanza civile la cultura, intesa come preparazione personale ma anche come elemento-base ineluttabile per la soluzione di problemi economici, politici, sociali. Si può dire, nel caso di Patuelli, che la cultura sia il fondamento, il riferimento costante nello svolgimento dell’attività pubblica.”
Laureato in giurisprudenza all’Università di Firenze nel 1975, ha militato nei movimenti giovanili del partito liberale di cui divenne vicesegretario nel 1979, svolgendo un ruolo di delicato, prezioso equilibrio negli anni del pentapartito, anche per la fiducia di Giovanni Spadolini (uno dei suoi maestri e costante punto di riferimento insieme a Giovanni Malagodi) che lo considerava suo allievo.
Fiorentino di adozione, è stato eletto alla Camera nel 1987 e nel 1992, distinguendosi per l’assiduo, intelligente lavoro svolto nelle Commissioni di cui ha fatto parte: Istruzione e belle arti; agricoltura e foreste; bilancio e tesoro. Nella bicamerale per le riforme istituzionali ha presieduto il Comitato per le Garanzie Costituzionali. Nel 1993 è stato nominato sottosegretari alla Difesa nel Governo Ciampi.
Uscito dalla vita politica con la fine della cosiddetta Prima Repubblica è entrato nel mondo bancario, assicurando un forte sviluppo alla Cassa di Risparmio di Ravenna. Piccola grande banca, che ha esaltato la preparazione e le capacità di Patuelli, tanto da proiettarlo alla presidenza dell’Associazione Bancaria Italiana, in mezzo ad autentici colossi.