Il 25enne difensore centrale è reduce dall’annata in D al Sasso Marconi ma porta in dote già molte esperienze nei professionisti: a Fano e Bellaria e all’estero nel massimo campionato sloveno e bosniaco.
Dopo le conferme di Lelj, Papa, Selleri e Venturi e il ritorno di Spurio, ecco il primo volto nuovo nell’organico del Ravenna che affronterà il prossimo campionato di C. Si tratta di Matteo Boccaccini, nato a Bologna l’8 febbraio 1993, difensore centrale reduce dall’annata in D a Sasso Marconi ma con esperienze importanti già alle spalle nei professionisti: gli inizi a Fano e Bellaria, dopo l’intera trafila giovanile a Bologna, e poi la formazione umana e calcistica all’estero, nel massimo palcoscenico calcistico della Slovenia (Nova Gorica e Krka) e della Bosnia (Zeljeznicar, una delle due squadre della capitale Sarajevo).
“Sono felicissimo di vestire la maglia del Ravenna – sono le prime parole del 25enne difensore – perché tornare nei professionisti era un mio obiettivo ed esserci riuscito dopo una sola stagione di D è un motivo d’orgoglio per me, e perché questa è una piazza importante, storica, affascinante e stimolante. Da bolognese la conosco bene perché spesso vengo a fare un giro da queste parti. Ritroverò Venturi, con cui ho condiviso due annate in Primavera al Bologna, e Selleri, che conosco bene. Penso di ritrovare a Ravenna quelle emozioni e quelle sensazioni che ho vissuto nei miei tre anni all’estero, dove ho giocato in piazze piene di entusiasmo e passione e dove sono cresciuto sensibilmente sia come ragazzo che come giocatore. A Sarajevo tra l’altro siamo stati in lotta per lo scudetto fino alle ultime battute del campionato. Non vedo l’ora di iniziare la preparazione e di scendere in campo per dimostrare quello che so fare”.
Boccaccini, che ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2019, arriva accompagnato da importanti credenziali fisiche e tecniche: “Il mio ruolo è quello del difensore centrale in una difesa a tre o a quattro; è capitato all’occorrenza di giocare anche da esterno o da mediano davanti alla difesa ma quelle sono situazioni di ripiego. La mia altezza, 190 cm, mi aiuta sui palloni alti e nei duelli aerei. Mi piace giocare la palla, trovare il lancio o l’imbucata centrale”. E far valere la sua altezza sulle palle inattive anche in fase d’attacco, come dimostrano i sette gol segnati nelle ultime tre stagioni. “Sì, mi piace salire sui corner e sulle punizioni: sono un’arma da sfruttare. Ogni tanto la butto dentro, ma da difensore è più importante impedire all’avversario di segnare…”.