Albicocche spagnole sui banchi dei piccoli alunni delle scuole elementari della Romagna, in particolare nelle strutture didattiche del Faentino, territori che insieme alla vicina campagna imolese sono la vera ‘patria’ delle albicocche di qualità made in Italy.
A distribuire il prodotto iberico, badate bene, il (nostro?!?) Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari nell’ambito del progetto ‘Frutta e verdura nelle scuole’ promosso in tutta Italia e finanziato con fondi europei.
“Siamo a dir poco allibiti – commenta il Presidente Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli citando lo slogan dell’iniziativa che il Ministero promuove ormai da anni – ‘impariamo la lezione, sono buone e fanno bene!’ – viene da chiedersi se effettivamente questa frutta giunta dall’estero dopo un lungo viaggio in camion sia buona e soprattutto se faccia davvero bene. Di certo – prosegue Pederzoli – non fa bene ai nostri agricoltori che da settimane stanno raccogliendo prodotto fresco e di qualità, prodotto che potrebbero tranquillamente consegnare sui banchi di scuola. Più fresco, a km0 e appena colto di così!!!”. E invece in Romagna, in barba agli obiettivi sbandierati dal Ministero, in primis insegnare i principi di una corretta alimentazione basata sulla stagionalità, si educano con soldi pubblici i nostri bambini al consumo di frutta… spagnola!!!
Tutto questo, mentre, come per magia – dato che la produzione locale non è così ingente – c’è già chi specula sui prezzi delle nostre albicocche. Ma da dove arrivano, ci chiediamo, tutte queste albicocche in grado di saturare il mercato? Forse dalla Spagna??? Forse della Tunisia??? Forse dal Marocco…???