La Giunta della Regione Emilia-Romagna ha deliberato la graduatoria dei progetti che, tramite un bando dedicato, otterranno risorse nell’ambito della legge sulla memoria e storia del Novecento. L’avviso era rivolto ad Associazioni, Istituzioni senza fini di lucro, Comuni e Unioni di Comuni ed in particolare la Regione ha voluto sostenere la realizzazione di progetti integrati, favorendo l’aggregazione e l’interazione tra vari soggetti anche ai fini dell’ottimizzazione della spesa. Sono stati anche approvati i programmi di attività 2018 presentati dagli Istituti storici convenzionati, collegati alla rete dell’Insmli.
“A Ravenna e provincia, complessivamente, sono stati riconosciuti contributi per 76.250 euro, utili a sostenere un corposo programma di attività – riporta la consigliera regionale Pd Manuela Rontini –. Fondi destinati a progetti che hanno l’obiettivo di riannodare i fili della memoria, per non far cadere nell’oblio i fatti che hanno segnato il XX secolo e, con esso, il nostro presente”.
Nello specifico: all’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna è stato concesso un contributo di 30.000 euro; mentre 20.000 euro andranno all’Anpi provinciale di Ravenna, per il progetto “Nuove generazioni, cultura della democrazia e della libertà”; 11.250 euro all’associazione musicale “Rumore di Fondo” di Faenza, per il progetto “Materiale resistente 2.0 – Memorie della Resistenza”, giunto alla terza edizione; infine al Comune di Lugo arriveranno 15.000 euro per il progetto storico-culturale relativo al centenario della scomparsa del Maggiore M.O.V.M. Francesco Baracca (1888-1918), eroe della I Guerra Mondiale.
“Non posso che essere soddisfatta dei risultati ottenuti dalle associazioni del nostro territorio e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Ravenna, frutto della loro capacità progettuale, di qualità. – commenta la consigliera Rontini – Solo continuando a conoscere e divulgare al meglio le tragiche vicende che hanno segnato anche la nostra storia locale potremo cautelarci dagli orrori del passato. I fatti di ieri non possono restare chiusi in un cassetto, ma devono divenire faro e mappa per guidare le giovani generazioni. La legge regionale sulla memoria del Novecento è lo strumento che ci consente di farlo”.