72 ore in Pronto Soccorso è una delle denunce che arriva in queste ore per testimoniare le condizioni del reparto dell’ospedale ravennate. Il racconto arriva da un paziente, un 48enne, che al controllo è risultato positivo al coronavirus e quindi ha dovuto seguire il percorso cosiddetto “sporco”, organizzato per i pazienti positivi. A pubblicarlo sui social network è un’amica. Tre giorni su una barella in attesa di un posto letto arrivato nella serata di ieri. Nel frattempo la febbre, che non ha superato i 38°, e le difficoltà respiratorie sono state tenute monitorate da medici e infermieri del reparto. Come molti altri pazienti nello stesso stanzone è stato sottoposto ad aerosol. Erano in 38 in attesa nella zona “sporca”, ma il numero di persone in attesa di ricovero saliva a 50 considerando i pazienti non covid.
Durante una delle serate passate sulla barella in Pronto Soccorso, una donna è stata male e si è sporcata, dopo un bisogno fisiologico, ed ha sporcato per terra. Gli altri pazienti intorno alla signora hanno chiesto aiuto e immediatamente gli operatori del reparto hanno pulito. Lo stesso 48enne è stato lavato sulla barella, in mezzo agli altri pazienti. Due esempi che restituiscono il momento critico del pronto soccorso.
Da tempo, sindacati e lavoratori denunciano la mancanza di personale e spazi inadeguati, oltre al problema del numero di posti letto. Criticità esplose con l’emergenza sanitaria, con i reparti non più in grado di assorbire i pazienti che arrivano al pronto soccorso e necessitano di un ricovero. Nel mezzo i lavoratori, costretti a turni straordinari per sopperire alla mancanza di colleghi che hanno contratto il virus, all’interno di un quadro del personale ritenuto numericamente insufficiente già prima della pandemia.