Quattro imprese ravennati su dieci hanno innovato anche nel 2020 per contrastare gli effetti della pandemia. È quanto mostra una elaborazione dell’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna sui dati dell’indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere su oltre 32mila imprese nell’ambito del progetto Sisprint (Sistema integrato di supporto alla progettazione degli interventi territoriali), condotto da Unioncamere e dall’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.
Tra quanti hanno messo in atto contromisure, le scelte sono andate sull’investimento in nuove linee di produzione (o nella sostituzione delle stesse: 10,5%), nella formazione del personale (11%), nella strumentazione informatica e delle telecomunicazioni (12%). Il 6% delle imprese ha destinato risorse alla ricerca ed allo sviluppo, il 4,8% ai mezzi di trasporto ed il 3,6% all’acquisto di nuovi immobili o al loro ampliamento.
Boom di domande per il Bando promosso dalla Camera di commercio per progetti 4.0. 70 le richieste di contributo presentate dalle imprese ravennati, con investimenti previsti che superano 770 mila euro, per lo sviluppo di soluzioni digitali in risposta all’emergenza sanitaria ed economica. Sviluppo di piattaforme per l’e-commerce, smart working e soluzioni tecnologiche digitali di filiera le voci più gettonate, ma la ricaduta è doppia, sottolinea l’Ente di Viale Farini: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, la consulenza è stata fornita da imprese del territorio, da quel terziario innovativo sempre più di supporto, in particolare, al comparto manifatturiero della provincia. Altrettanta attenzione è stata rivolta anche a progetti per lo sviluppo di modelli produttivi green driven, orientati alla qualità e alla sostenibilità tramite prodotti e servizi con minori impatti ambientali e sociali.
“Una partecipazione importante – ha sottolineato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – che dimostra la volontà degli imprenditori, soprattutto giovani, di non mollare ma, anzi, di rinnovarsi, di introdurre tecnologie nuove, di investire per sostenere la propria presenza sul mercato. Sostenibilità e digitalizzazione – ha concluso Guberti – sono i due temi cui saranno destinate gran parte delle risorse del Recovery Plan, sui quali la nostra Camera di commercio sta svolgendo e intende continuare a svolgere, in collaborazione con le associazioni di categoria, una importante azione di assistenza e di accompagnamento delle imprese”.
Oggi, del resto, dopo oltre un anno di emergenza Covid-19, è emerso chiaramente quanto il digitale sia un fattore ancora più imprescindibile: le aziende con processi già digitalizzati (in primo luogo produzione e vendita) hanno continuato a operare, nel limite del possibile; quelle meno abituate allo smart working e senza un sistema di e-commerce hanno dovuto interrompere completamente le proprie attività. Una trasformazione che riguarda tutti gli aspetti del fare impresa, fa sapere la Camera di commercio: dalle vendite alla gestione del personale, dall’organizzazione delle filiere al rapporto con gli intermediari finanziari, dallo sviluppo innovativo al marketing, essendo il “digitale” contemporaneamente fattore