C’è anche un ravennate, Raffaello Guerrini, fra i 50 italiani bloccati in Bolivia a causa dell’emergenza sanitaria e impossibilitati a tornare. Si tratta di studenti, viaggiatori, madri e padri con figli minori che vorrebbero, al più presto, fare rientro in Italia. Guerrini sarebbe dovuto rientrare in Italia dalla Bolivia il 17 , rientro poi spostato al 19 aprile e successivamente annullato a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria.
Alta la paura per il gruppo di connazionali di contrarre il coronavirus in un Paese diverso da quello di origine, dove la percentuale di mortalità da Covid-19 è molto alta. A ciò deve aggiungersi la difficoltà di gestire una pandemia in un Paese straniero, in una città stravolta dalla sospensione dei mezzi pubblici e dalla impossibilità totale di muoversi se non nell’unico giorno settimanale concesso per l’acquisto dei beni di prima necessità.
“La situazione sta diventando ogni giorno più difficile e complessa” afferma Emanuele Panizza capogruppo del Gruppo Misto nel consiglio comunale ravennate “Oltre all’aspetto economico, infatti, c’è quello sanitario. Al momento alcune soluzioni prospettate sembrerebbero presentare costi proibitivi e prevedere innumerevoli scali.
Chiediamo, pertanto, al Sindaco di Ravenna di attivarsi urgentemente presso la Farnesina per sollecitare una rapida, idonea ed economicamente sostenibile soluzione.
Non va dimenticato che per far rimpatriare un ragazzo dalla Cina è stato autorizzato un volo militare. In questo caso si tratterebbe di 50 persone”.
Dell’intera vicenda se ne stanno interessando il senatore del Partito Democratico Luciano D’Alfonso e l’Ambasciatore d’Italia in Bolivia Francesco Tafuri