Si informa che la mostra fotografica “Data mi fu soave medicina” in corso presso Palazzo Rasponi dalle Teste, nella giornata di sabato 5 settembre, in occasione della visita del Presidente della Repubblica a Ravenna, resterà aperta dalle ore 17 alle ore 23:30 (invece che chiudere alle 21).
Intanto si è svolta la cerimonia di inaugurazione ha cui ha partecipato un folto pubblico, e solo in quella occasione oltre 130 persone hanno visitato le due esposizioni presenti a Palazzo Rasponi.
Le esposizioni saranno visibili fino al 20 settembre 2020, ogni giorno, tranne il lunedì. L’ingresso libero, per informazioni: 0544.482767. IAT Ravenna 0544.35404.
Come già comunicato si tratta della esposizione di immagini realizzate dal fotografo ravennate Giampiero Corelli nei giorni più bui della recente pandemia, che sono anche “diventate” una pubblicazione, con l’omonimo titolo. Quarantacinque immagini inedite in bianco e nero per un reportage di volti, situazioni, paure e speranze; ma anche un significativo omaggio al personale sanitario che in quel periodo difficile si è distinto in maniera illuminante nell’assistenza al prossimo. Il periodo della quarantena visto dall’interno dei reparti più attivi nella lotta alla malattia, ma anche le ansie tangibili di una città desolatamente vuota, rivivono nelle fotografie di Corelli assieme ai tanti ritratti; che come luminose fonti di speranza rappresentano la comunità ravennate. La mostra riprende dunque una parte, significativa, delle 200 immagini presenti nel libro, recentemente pubblicato da Danilo Montanari Editore e che contiene preziose testimonianze, come ad esempio quelle scritte da Eugenio Baroncelli, il sindaco Michele de Pascale, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, Michele Smargiassi, Nevio Spadoni e il direttore medico del presidio ospedaliero Paolo Tarlazzi.
Contestualmente a “Data mi fu Soave Medicina…” le sale di Palazzo Rasponi ospitano “Siamo tutti italiani/ Mascherine tricolore”: un progetto nato dalla stilista Cristina Rocca anch’esso in collaborazione col fotografo Giampiero Corelli, che ha documentato, nella Ravenna semideserta dei giorni più bui della pandemia, l’incontro in vari punti della città con uomini, donne, sanitari, italiani e non, raccolti e uniti come una vera comunità solidale, indossando la “mascherina tricolore” creata nei laboratori di Cristina Rocca. Gli stessi che abitualmente realizzano preziosi abiti di alta moda.