Il 5 febbraio 1989, una domenica di nebbia fitta, venivano assassinate le guardie venatorie Guglielmo Miserocchi (44 anni) e Ivano Pasi (31 anni), e veniva gravemente ferita una loro collega.
Erano tutti e tre in servizio di vigilanza sul territorio, nei pressi di Fosso Ghiaia. Il bracconiere, Verano Ricci, privo di licenza, per nascondere una folaga abbattuta, li uccise barbaramente. La collega si salvò fingendosi morta.
Questa mattina, i due dipendenti che persero la vita assolvendo il proprio dovere, sono stati ricordati in una sala consiliare gremita. Erano presenti i familiari delle vittime, e rappresentanti di altri Comandi di polizia provinciale e municipale della Regione Emilia-Romagna.
“Commemorare insieme ai familiari e alla collega sopravvissuta, i dipendenti della Polizia Provinciale caduti in servizio 30 anni fa – ha detto il presidente della Provincia Michele De Pascale – significa testimoniare quei valori che restano il punto di riferimento per ogni agente della Polizia Provinciale. Ma non solo. Affidiamo ogni giorno la nostra sicurezza a persone come loro, perché sappiamo che compiranno il proprio dovere fino in fondo. L’impegno che gli appartenenti alla Polizia Provinciale di oggi dedicano, giorno e notte, al raggiungimento degli obiettivi, è lo stesso che animava Miserocchi e Pasi. Il sacrificio delle nostre due guardie venatorie non è stato inutile; è diventato un simbolo per tutta la comunità provinciale. Guglielmo e Ivano compivano il proprio dovere ogni giorno perché fossero rispettate le leggi e le regole che la tengono unita e su cui si basa la nostra convivenza civile. Grazie ai familiari e ai colleghi, il loro ricordo è sempre vivo in tutti noi.”