Con una cerimonia commemorativa prevista per mercoledì 27 novembre, a partire dalle 10, il Comune e l’Anpi ricorderanno, con il consiglio territoriale Ravenna sud e il comitato cittadino di Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero, il 75° anniversario dell’eccidio di Madonna dell’Albero nel quale 56 civili furono barbaramente uccisi da truppe tedesche.
Quest’anno l’evento si arricchisce della partecipazione attiva delle bambine e dei bambini delle classi quarte e quinte della scuola primaria Grande Albero di Madonna dell’Albero che, con i compagni della scuola Gulminelli di Ponte Nuovo (entrambe dell’istituto comprensivo Ricci-Muratori) hanno svolto e svolgeranno due incontri formativi, oggi e il 22 novembre, con la storica Laura Orlandini (Istituto storico della Resistenza di Ravenna) sul contesto storico in cui ebbe luogo la strage. Agli incontri, promossi dall’ assessorato al Decentramento, sono intervenuti e interverranno l’assessore Gianandrea Baroncini e Antonio Mellini, presidente del Consiglio territoriale Ravenna Sud.
Il programma
Il programma della cerimonia di mercoledì 27 novembre prevede alle 10 la partenza del corteo, preceduto dal Gonfalone della città, con l’accompagnamento della banda, dalla scuola primaria Grande Albero, in via Cella 32 a Madonna dell’Albero, per raggiungere la parrocchia di via Cella 99, per l’omaggio alla lapide di don Domenico Turci.
Il corteo raggiungerà poi il Sacrario dei Martiri, in via 56 Martiri, per la deposizione di corone in memoria delle 56 vittime della barbarie nazista.
Dopo il saluto di Antonio Mellini, presidente del consiglio territoriale Ravenna Sud, interverrà per il discorso commemorativo il sindaco Michele de Pascale.
Durante la cerimonia verranno esposti disegni, pensieri e parole a cura delle bambine e dei bambini delle classi quarta e quinta della scuola primaria Grande Albero.
In caso di maltempo la cerimonia si svolgerà al Bronson, in via Cella 50.
La cerimonia è aperta alla cittadinanza.
La storia
Il 27 novembre 1944 si consumò la più spietata strage nazista avvenuta in provincia di Ravenna, nella quale 56 civili furono barbaramente uccisi da truppe tedesche.
Le vittime furono prese nelle case di via Nuova (oggi via 56 Martiri) e radunate in un vicino capanno di canne dove, dall’esterno, vennero mitragliate a morte e poi nascoste sotto il letame.
Vi fu un unico superstite, che riuscì a scampare al massacro rifugiandosi in una botte incassata nel terreno.
Delle 56 vittime 16 erano bambini, 8 anziani, 17 donne, 15 uomini.
Dieci giorni prima, il 17 novembre, alla vigilia del suo trentesimo compleanno, don Domenico Turci, parroco di Madonna dell’Albero, venne sorpreso da una pattuglia tedesca mentre segnalava la presenza di mine con ramoscelli. Il religioso venne arrestato e condotto al comando tedesco di Ravenna. Da allora di lui non si è saputo più nulla e il suo corpo non è mai stato ritrovato.