I sindaci presentano il riassunto degli investimenti e degli indirizzi sviluppati negli ultimi 5 anni
“In questi cinque anni si è lavorato per rendere il territorio della Bassa Romagna un territorio accogliente, accessibile e in grado di dare risposta alle aspettative di famiglie e imprese”: con queste parole i sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna iniziano la presentazione dei risultati di fine mandato, svolta giovedì 21 febbraio nella Sala del Consiglio della Rocca di Lugo.
“Sono stati anni di intenso lavoro e crediamo che i risultati siano significativi dell’impegno profuso – ha sottolineato il presidente Luca Piovaccari con delega ad Attività economiche, Comunicazione e Politiche europee -. Spetterà ai cittadini dare un giudizio su quello che abbiamo fatto, ma una cosa possiamo dirla: ci siamo sempre assunti le nostre responsabilità, senza mai esimerci dal prendere decisioni, anche quando queste andavano contro l’immediato consenso, in un’ottica di amministrazione del territorio capace di andare oltre gli interessi di parte. Il lavoro fatto in giunta in questi cinque anni è sempre stato collegiale e ha coinvolto tutte le realtà del territorio, dalle associazioni economiche agli ordini professionali, dai sindacati alle scuole. Negli anni di mandato abbiamo lavorato molto sull’integrazione della comunicazione tra Comuni e Unione, decidendo di investire anche sulla comunicazione sui social network, che ci ha permesso di entrare in contatto con le generazioni più giovani, oltre alle misure e ai finanziamenti a favore delle imprese e per favorire l’accesso al credito dei Consorzi fidi. Inoltre, in questi anni abbiamo voluto rinnovare Bassa Romagna in Fiera, la biennale dedicata ad agricoltura, artigianato, industria e commercio che ha assunto sempre di più una dimensione basso romagnola. Infine, abbiamo coinvolto e lavorato insieme alle reti d’impresa per rendere ancora più attrattivo il territorio”.
Il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Luca Piovaccari ha poi esposto le azioni messe in campo per quanto riguarda le Politiche socio-sanitarie e l’Immigrazione, di cui è referente Eleonora Proni. “Tutti i progetti e le attività previste in questi anni sono state accomunate dalla volontà di accompagnare le situazioni di fragilità con percorsi personalizzati che consentissero alle persone in difficoltà di tornare ad essere parte attiva della società. Sul versante dell’accoglienza dei richiedenti asilo queste amministrazioni hanno assunto una responsabilità diretta, sotto il coordinamento della prefettura, presidiando tutti i percorsi nell’ottica della migliore condivisione e integrazione possibili con le comunità ospitanti”.
“Negli ultimi cinque anni la nostra attenzione è stata molto concentrata sulla sostenibilità e sull’urbanistica – ha aggiunto Davide Ranalli, vicepresidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna con delega a Pianificazione territoriale ed Edilizia -. Abbiamo ad esempio sottratto 600 ettari di terreno edificabile per costruire le condizioni per una nuova sostenibilità del nostro territorio, tenendo presente alcuni fondamentali criteri, come rischio sismico, sicurezza idrogeologica e volontarietà dei cittadini nel richiedere la modifica dei propri terreni potenzialmente edificabili. Infine, è stato variato il Regolamento urbanistico ed edilizio per la rigenerazione degli edifici e in questo modo intervenire sul patrimonio abitativo che disponiamo”.
“Il valore aggiunto dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e del lavoro fatto in questi anni è avere elevato le scelte a una visione condivisa del territorio – ha spiegato Paola Pula, sindaca con delega ad Ambiente, Politiche agricole, Protezione civile e Pari opportunità -. Ci siamo sempre impegnati a favore del territorio, delle imprese che vi operano e delle persone e comunità. Negli ultimi cinque anni abbiamo lavorato sulla Protezione civile, mettendo a disposizione dei cittadini nuovi strumenti di conoscenza dei rischi e per meglio affrontare la gestione delle emergenze. Per quanto riguarda l’ambiente, ci siamo impegnati per diffondere una cultura del risparmio energetico con l’indirizzo prioritario del recupero del patrimonio edilizio, abbiamo scelto un sistema di raccolta dei rifiuti per una riduzione dell’indifferenziato e verso una gestione sempre più puntuale delle varie frazioni di rifiuto. Non sono mancati anche gli interventi per contrastare la violenza sulle donne, un tema che deve essere ripreso con determinazione per rafforzare un’idea di comunità e di crescita di opportunità per ogni individuo”.
“L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna rappresenta una delle eccellenze in regione per quanto riguarda le unioni territoriali – ha commentato Mauro Venturi, sindaco con delega a Risorse umane e Organizzazione Pm -. Il lavoro fatto all’interno dell’Unione per quanto riguarda il personale ha visto una forte riorganizzazione delle strutture comunali con un impegno notevole e un risultato ottimo”.
“In questi cinque anni di mandato abbiamo lavorato per rendere protagonisti i giovani e far loro sentire vicine le istituzioni – ha aggiunto Riccardo Francone, sindaco con delega a Politiche giovanili, Cultura e Sport -. Ne sono testimonianza i numerosi progetti, portati avanti anche in collaborazione con le scuole, dedicati a legalità e lavoro. Abbiamo proposto ai ragazzi preziosi progetti come ‘Eroi d’impresa’ e ‘Ingranaggi Festival’ che permettono ai giovani di avvicinarsi al mondo delle imprese. Non meno importanti sono il Moving Infobus e la ormai consolidata esperienza di Radio Sonora, un progetto di eccellenza. Infine, abbiamo messo a valore la cultura diffusa della Bassa Romagna per rendere consapevoli i cittadini delle ricchezze di tutto il nostro territorio”.
“Abbiamo deciso di affrontare alcune sfide più che mai attuali, tra cui il turismo, un tema che caratterizza il nostro tempo e il nostro territorio – ha affermato Nicola Pasi, sindaco con delega a Turismo, Infrastrutture viarie e telematiche, Mobilità e Trasporti -. Su questo argomento abbiamo messo in campo azioni di medio periodo, portando la Bassa Romagna al di fuori dei propri confini. Inoltre, abbiamo voluto stare al passo con i tempi da un punto di vista tecnologico. Abbiamo ad esempio steso in tutto il territorio 42 km di fibra, portando la banda ultra larga anche nelle aree produttive, sostenendo in questo modo il mondo delle imprese”.
“Questi cinque anni di mandato sono stati una bellissima esperienza che ha arricchito la qualità dei servizi educativi della Bassa Romagna, che è ora molto elevata – ha spiegato Enea Emiliani, sindaco con delega alle Politiche educative -. Abbiamo lavorato per consolidare il sistema unitario dei servizi 0-6 anni e portato alcune innovazioni, come l’apertura straordinaria nei periodi festivi dei servizi per l’infanzia. L’alto tasso di frequenza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia testimoniano l’ottima qualità di nostri servizi, che prevedono ormai una vasta scelta e capillarità, grazie alla loro presenza su tutto il territorio, frazioni comprese”.
“Il bilancio in parte corrente dell’Unione supera i 46 milioni di euro e la razionalizzazione che abbiamo gradualmente intensificato e reso qualitativamente importante ci ha permesso di gestire le risorse – ha dichiarato Daniele Bassi, sindaco con delega a Politiche per la sicurezza, Politiche di bilancio e Società partecipate -. Il livello di insoluti medio della Bassa Romagna è inferiore a quello della provincia, questo significa che siamo uno dei territori più virtuosi. Inoltre, per quanto riguarda i tributi, abbiamo fatto dell’equità il nostro tratto distintivo. Abbiamo infine aumentato la qualità e la quantità delle sicurezze presenti nel territorio attraverso un’azione condivisa e graduale. In tutti i comuni saranno presenti 17 varchi che tengono monitorati tutti i veicoli che entrano nel territorio, scoraggiando in questo modo chi vuole delinquere”.
Le linee di mandato 2014-2019 hanno definito tre assi strategici: attrattività, sostenibilità, innovazione.
L’asse strategico dell’attrattività include tutti gli aspetti legati alla qualità della vita: relativamente alle attività economiche, sono stati erogati oltre 1,5 milioni di contributi alle imprese dal 2014 a oggi, 921mila euro per sostenere l’accesso al credito dei consorzi e delle cooperative di garanzia, 10 milioni di euro di finanziamenti agevolati grazie alle condizioni previste dal contratto di tesoreria; 100mila euro sono stati invece destinati a piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato, di servizio alla persona e di produzione e pubblici esercizi (a questi si aggiungono 18mila euro per quegli esercizi che dismettono apparecchi da gioco d’azzardo); sono stati investiti 300mila euro per la connessione delle aree produttive alla banda ultra larga.
U-Start, l’incubatore della Bassa Romagna, ha avviato 25 start up (con un tasso di sopravvivenza del 90%) e creato 30 posti di lavori negli ultimi due anni. Oltre all’incubatore, è stato realizzato anche un “fab lab”, dove gli appassionati di informatica ed elettronica possono collaborare, sperimentare e dare vita a creazioni innovative.
Il Suap, lo Sportello unico per le attività produttive, ha registrato tempi medi dei procedimenti ben al di sotto dei termini di legge: 65 giorni per il rilascio di autorizzazioni (contro 90 previsti dalla legge), 30 giorni per le concessioni di suolo pubblico (60 giorni previsti dalla legge), 20 giorni per l’apertura di medie e grandi strutture di vendita (90 giorni previsti dalla legge).
Al 2018 sono il 56% le procedure completamente digitalizzate e solo il 18% quelle cartacee, mentre il 26% sono avviate tramite Pec.
Attenzione anche al Welfare, alle Politiche sociali e all’educazione. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna conta sul territorio 38 servizi educativi 0-3 anni e 30 scuole dell’infanzia. Inoltre, per i servizi educativi sono stati spesi ogni anno 13 milioni di euro, con 538 bambini che usufruiscono del trasporto scolastico, 5.378 di alunni che frequentano la mensa scolastica per un totale di 770mila pasti erogati ogni anno. Nel corso degli ultimi 5 anni, inoltre, sono aumentati i tassi di frequenza ad asili nido (37,13%), scuole dell’infanzia (94,78%) e scuole superiori (94,75%). Non sono mancati le attività del Centro per le famiglie e i progetti di educazione all’aperto per i nidi e le scuole dell’infanzia, a cura del Coordinamento Pedagogico, in collaborazione con il Ceas. Per quanto riguarda il Welfare, dal 2014 si sono contati 29mila accessi annui agli Sportelli sociali. Numerose anche le attività di contrasto alla povertà: 1.822 famiglie sono state sostenute dai servizi sociali con il coinvolgimento di 19 associazioni di volontariato e 78.446 kg di cibo raccolti e distribuiti. A sostegno delle fragilità sono stati messi a disposizione 142 posti di centro diurno per anziani e disabili, 487 posti letto in casa di riposo e 1.105 assistenze domiciliari per anziani e disabili. Per contrastare la violenza sulle donne il Servizio sociale ha inoltre portato avanti azioni integrate con i centri anti violenza del Distretto e della Provincia, con le associazioni di volontariato e le istituzioni pubbliche per la costruzione di progetti innovativi a tutela delle donne maltrattate e dei loro figli.
Dal 2014 l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha sostenuto la promozione e l’attrattività del suo territorio con nuove strategie di valorizzazione che hanno interessato cultura, economia e politiche giovanili che hanno portato un aumento del 20% di turisti. La Bassa Romagna è ad esempio entrata a fare parte di Destinazione turistica Romagna, nuovo contenitore per promuovere in modo integrato il territorio. Inoltre, i visitatori di Expo Milano 2015 hanno potuto ammirare il set cinematografico allestito grazie al progetto “Bassa Romagna: delizie per viaggiatori buongustai”. Per promuovere le eccellenze del territorio negli ultimi anni è stata anche ideata una nuova campagna di promozione e comunicazione: “#BassaRomagnaMia” e Dora l’azdora hanno raccontato il territorio attraverso i suoi eventi con migliaia di copie distribuite in diversi punti tra entroterra e riviera; nel 2018 è stato lanciato “Terrena. Tracciati di land art”, festival che punta a far scoprire le bellezze del territorio e le sue peculiarità attraverso opere di land art ed eventi a esse collegati. Giovani al centro dei progetti dell’Unione con Eroi d’impresa (65 classi, 1.625 ragazzi e 42 imprese coinvolti in 5 anni), la web radio della Bassa Romagna Radio Sonora (15 ore di programmi realizzate dai ragazzi, 60 trasmissioni in onda e più di 23mila podcast scaricati all’anno), Ingranaggi Festival (venti concerti realizzati in altrettante imprese), Volontari all’arrembaggio per la promozione della cultura del volontariato, i progetti per la legalità e il Servizio civile che ha coinvolto 44 volontari. Infine, l’Unione si è anche aperta all’Europa con la creazione di un ufficio dedicato alla progettazione europea, il progetto Energy@School, di cui l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è capofila, Bassa Romagna Experience e la nascita della Rete dei Gemellaggi dei Comuni.
Per quanto riguarda l’asse strategico della sostenibilità, dedicato alle politiche per l’ambiente, la sicurezza e la semplificazione, i progetti messi in atto dall’Unione nei cinque anni di mandato hanno riguardato diversi aspetti. Il progetto “Futuro Green” ha permesso la consegna di 100 targhe per gli edifici riqualificati, 300 professionisti e imprese che utilizzano il marchio green grazie ai corsi di formazione attivati e 50 milioni di euro di finanziamento agevolati per favorire il recupero edilizio, il risparmio energetico e il miglioramento sismico degli edifici. Per gli studenti delle scuole della Bassa Romagna ci sono invece i progetti “Generazione Futuro Green” che ha previsto laboratori scientifici in undici scuole a cura di 48 genitori, 39 studenti e sette docenti, “Spegniamo lo spreco… accendiamo il risparmio”, Energy Clip, Riciclandino, Studenti contro la zanzara tigre e Naturalmente in Bassa Romagna. Inoltre “M’illumino di Meno” ha proposto ogni anno appuntamenti in tutti i Comuni dedicati al risparmio energetico e alla sostenibilità. Ottimi risultati per il Piano di azione per l’energia sostenibile (Paes) della Bassa Romagna, che ha visto un aumento del 16,3% della produzione di energie rinnovabili e una riduzione del 28,2% delle emissioni, risultati al di sopra degli obiettivi nazionali e regionali. Sempre a proposito di ambiente, sono stati investiti 3.065.000 di euro per la pubblica illuminazione ed è stata raggiunta una percentuale media di raccolta differenziata nei nove Comuni dell’Unione pari al 60,79%. È inoltre in corso la nuova gara per l’affidamento della gestione dei rifiuti, che prevede un impegno sempre maggiore per l’incentivazione della raccolta differenziata e per il potenziamento della raccolta porta a porta. Per quanto riguarda la rigenerazione e semplificazione, sono stati adottati il Piano Strutturale InterComunale, il nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio, il Piano Energetico InterComunale, lo Sportello Unico dell’Edilizia e il Tavolo della Semplificazione per ridurre i tempi dei procedimenti, la pianificazione urbanistica equilibrata e omogenea del territorio e la semplificazione delle procedure. Con la revisione degli strumenti urbanistici Psc e Rue sono stati sottratti all’edificabilità 600 ettari di suolo. Infine, la sicurezza. Nel 2018 è stato firmato dai sindaci dell’Unione e dalla Prefettura di Ravenna il Patto per la sicurezza, un impegno concreto per l’eliminazione delle aree di degrado urbano e l’illegalità. Per il controllo del territorio è stato realizzato un unico impianto di videosorveglianza centralizzato con 240 punti di ripresa e 17 varchi di rilevazione dei transiti. È inoltre aumentato il presidio del territorio con 87.623 ore di attività operative della Polizia locale svolte nel 2018 e non sono mancate le cooperazioni con le realtà cittadine, grazie a 34 gruppi di controllo del vicinato attivi in Bassa Romagna.
Il terzo asse strategico riguarda infine l’innovazione, ovvero le politiche messe in campo pensando al futuro. Negli ultimi cinque anni sono stati realizzati oltre 30 corsi per l’alfabetizzazione digitale, nei quali sono state coinvolte 579 persone. L’indice smart della Bassa Romagna (ovvero l’indice che misura il posizionamento di un territorio rispetto allo sviluppo di connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali per il business e servizi pubblici digitali) è 32, rispetto a una media regionale di 25. È cresciuto costantemente negli anni anche l’utilizzo del sito internet dell’Unione (www.labassaromagna.it), con gli utenti che sono passati da 70mila del 2014 a 160mila del 2018. È stato inoltre creato un social media team per lo sviluppo delle attività di comunicazione attraverso i social network Facebook e Instagram.
I Comuni della Bassa Romagna gestiscono insieme tutte le attività più complesse: sono 29 i servizi gestiti dall’Unione (10 funzioni fondamentali stabilite dalla legge nazionale, 4 funzioni stabilite dalla legge regionale e 15 funzioni volontarie conferite dai Comuni della Bassa Romagna).
Il personale negli ultimi 10 anni è stato ridotto di oltre il 20%, passando da 705 a 554 unità nel 2018; di pari passo, anche la spesa corrente (Unione e Comuni) è stata progressivamente ridotta ed è passata da 85.698.000 euro nel 2014 a 82.896.000 euro nel 2017 (ultimo dato disponibile).
Il 70% degli appalti in Bassa Romagna sono stati aggiudicati con criteri di qualità e non sulla sola logica del prezzo più basso.