“Anche quest’anno nella giornata del 2 giugno, Festa della Repubblica e 142° anniversario della morte di Giuseppe Garibaldi, ricorre il tradizionale pellegrinaggio al Capanno del Pontaccio, meglio conosciuto come Capanno Garibaldi.
L’iniziativa, promossa dalla Società, prevede alle ore 9,15 la deposizione delle corone al monumento all’Eroe in piazza Garibaldi e alle lapidi dei caduti del Risorgimento. Le cerimonie proseguono alle 10,30 al Capanno Garibaldi e alle 11,30 alla Fattoria Guiccioli di Mandriole e al cippo di Anita Garibaldi.
L’orazione ufficiale al Capanno Garibaldi sarà tenuta alle ore 10,30 dal Prof. Alberto Malfitano, Docente di Storia Contemporanea all’Università di Bologna. Al termine, ai presenti, verrà offerto l’aperitivo risorgimentale.
Il Capanno è il luogo storico del Risorgimento ravennate, utilizzato dai patrioti come rifugio per salvare il Generale dalla spietata caccia di austriaci e pontifici nell’agosto del 1849, dopo la caduta della Repubblica Romana. Un grande atto di solidarietà di 34 ravennati che rischiarono la fucilazione.
Il Capanno, “toccato” da Garibaldi durante l’avventurosa ritirata da Roma, diventa il luogo ideale per conservare la memoria risorgimentale.
La conservazione dello storico Capanno va a merito di Primo Uccellini, patriota e bibliotecario alla Classense, fedele seguace di Mazzini, che ha l’intuito di consacrare questo luogo fisico e trasmettere alle future generazioni il suo valore storico e morale.
A Uccellini si deve la raccolta delle memorie dei salvatori ravennati di Garibaldi per descrivere la “trafila”.
Dopo alterne vicende, nel 1882 nasce l’attuale Società Conservatrice del Capanno Garibaldi. Sono 52 i soci fondatori e tra essi, 8 furono volontari con Garibaldi a Bezzecca nella terza guerra d’indipendenza.
Un bene materiale che ancora oggi, dopo 142 anni, la Società, pur tra tante difficoltà, è impegnata a conservare lo storico Capanno, mantenendo la sua strana natura di ambiente privato ma aperto alla cittadinanza, un luogo tra storia e natura con la sua indelebile impronta risorgimentale.”
Società Conservatrice Capanno Garibaldi