In seguito alle dichiarazioni dell’Assessore regionale al Turismo Andrea Corsini rilasciate ieri ad un quotidiano locale, sulla “non identità turistica” dei Lidi Ravennati è intervenuta Samantha Tardi Capogruppo in Consiglio comunale del Movimento Civico CambieRà:
“I lidi (ravennati), purtroppo, non hanno una loro identità e, in un contesto di forte concorrenza, sono spesso penalizzati…” ha affermato Corsini “… esiste una ricettività seduta su se stessa ed è un problema cronico, soprattutto sui Lidi Nord.” Secondo la Tardi le dichiarazioni dell’Assessore fanno emergere due questioni: “la prima sta nella mancanza totale della politica ravennate di portare avanti quanto promesso in campagna elettorale, la seconda è una sorta di monito e recriminazione verso i privati che non investono e non si lanciano in campagne personali o di gruppo per la promozione, sia del proprio prodotto, che della Destinazione Ravenna””Ci troviamo di fronte ad un caso rivisitato del famoso detto “parlare a nuora, perché suocera intenda” – scrive la Tardi – dove per nuora abbiamo un’utenza molto vasta, ovvero la cittadinanza ravennate e, soprattutto, gli operatori turistici dei nostri lidi, e per suocere il Sindaco De Pascale e l’Assessore Costantini, i quali, sotto gli occhi di tutti, vengono tirati pubblicamente per la giacca dimostrando quanto il lavoro sulle politiche turistiche svolte sin ora siano state scarse, poco programmate ed insoddisfacenti anche agli occhi degli stessi “compagni di partito”.
“Mi verrebbe da domandare all’Assessore Regionale Corsini, ma anche al nostro Assessore Comunale Costantini – prosegue al consigliera di Cambierà – con quale faccia tosta si chieda o si recrimini ai privati la poca voglia di impiegare risorse, quando i primi a non impiegare risorse qualitativamente sono proprio loro. Con che coraggio si chiede ai privati di seminare in un terreno arido e reso incoltivabile proprio dalla mala gestio delle politiche turistiche dei nostri governatori cittadini?
Sono anni e anni – proprio anche durante il mandato ravennate di Corsini – che i Lidi chiedono a gran voce di essere considerati come meritano nelle politiche turistiche e nei relativi investimenti; anni e anni che si conoscono i problemi base dei lidi e che, solo la risoluzione di quelle piccole cose, porterebbe ad un miglioramento generale delle condizioni: manutenzioni stradali regolari, riqualificazione degli arredi urbani, pensiline bus decenti, per far solo qualche esempio, ripetutamente dimenticato.
Nel 2016 l’allora candidato sindaco Michele De Pascale si prodigava a portare avanti il proprio programma elettorale con una spumeggiante campagna, promettendo, tra un beach stadium e l’aumento della sicurezza, nuova linfa al settore turistico, grazie alla delega unica ad un giovane e promettente Assessore”.
La Tardi ricorda che tra gli impegni presti dall’Amministrazione vi era anche “la ricerca della vocazione di ogni singolo lido ravennate per valorizzare al meglio il prodotto mare, con offerte puntuali e specifiche per ogni target di utenza, sulla base delle varie identità marittime; garanzia, questa, che attirò al tempo l’attenzione di ben 100 imprenditori, i quali, sottoscrissero il programma, comparendo con nomi e cognomi in una brillante lista su tutti i giornali, rendendo nota una buona percentuale di stakeholders situati sulla nostra costa. Sarebbe davvero interessante conoscere, ad oggi, dopo due anni pieni, il loro grado di soddisfazione!
Per arrivare a conoscere, quindi, queste agognate vocazioni, nel 2017, venne pubblicato un bando, su scala nazionale, in cui si sarebbero pagati circa €. 25.000 per un’analisi reputazionale specialistica per i 9 lidi ravennati, al fine di ottenere un “Piano di Valorizzazione” per tale area cittadina. Fu il famoso bando vinto dallo Studio Giaccardi & Associati, il quale (Studio), con data 10 novembre 2017, fornisce un documento di oltre 50 pagine per, appunto, proporre la loro visione di valorizzazione dei 9 lidi e per il quale, si ribadisce, si è speso non poco denaro pubblico.
La Tardi ha quindi formulato un immediato question time, nel quale domanda:
• Se da novembre 2017 ad oggi, grazie al Piano di Valorizzazione dei 9 lidi, redatto dallo Studio Giaccardi & Associati, e costato alla cittadinanza quasi €. 25.000, si sia in grado di comunicare pubblicamente quali siano le 9 vocazioni emerse;
• Cosa si è fatto, nel concreto, da novembre 2017 ad oggi, per la valorizzazione dei 9 lidi e delle relative identità, a seguito del Piano di Valorizzazione dei 9 lidi, redatto dallo Studio Giaccardi & Associati, e costato alla cittadinanza quasi €. 25.000;
• Nel caso in cui si fosse ancora in fase di studio, da novembre 2017 ad oggi, del Piano di Valorizzazione dei 9 lidi, redatto dallo Studio Giaccardi & Associati, e costato alla cittadinanza quasi €. 25.000, quali sono le intenzioni concrete di questa Giunta da mettere in atto nei prossimi mesi, per arrivare a proporre il nostro prodotto mare in maniera adeguata e con una forte identità, come richiesta anche dall’Assessore Corsini, per la prossima stagione estiva 2019.
Solo una volta spiegato alla cittadinanza che fine fanno i loro soldi, come vengono utilizzati tutti gli studi e le consulenze che si chiedono a professionisti esterni, anche tramite discutibili bandi, e che ritorno portano tali investimenti economici, si avrà poi il titolo di puntare il dito sugli operatori privati e sulle loro mancanze; prima di allora, rimango sempre dell’idea che il buon tacer non fu mai scritto”.