Il laboratorio di restauro del MIC di Faenza è impegnato in un lungo e complesso restauro di 18 pezzi provenienti dalla collezione del Museo Correr di Venezia, una delle più importanti collezioni italiane di ceramiche rinascimentali.
La collezione risale, oltre al suo fondatore Teodoro Correr, a quel collezionismo veneziano che non ricorse a fonti esterne, ma rintracciò le maioliche all’interno dei palazzi e famiglie veneziane. Una collezione che esprime alla perfezione il gusto della nobiltà veneziana nel secolo d’oro e cioè del Cinquecento. I veneziani ricorsero per i loro servizi da tavola alle grandi manifatture dell’Italia Centrale: Faenza, Urbino, Casteldurante.
“Siamo molto contenti di collaborare con uno dei più prestigiosi laboratori di restauro di ceramica al mondo. – spiega Andrea Bellieni, conservatore – Il restauro sarà molto delicato perché attiene alla lettura formale e iconografica delle opere. Molti dei pezzi, infatti, sono stati restaurati in passato da mani non perite con integrazioni e troppe licenze interpretative, sicuramente non in conformità con la vigente carta del Restauro”.
“Il restauro di un nucleo di maioliche del Museo Correr di Venezia è sicuramente una sfida esaltante per il Laboratorio di restauro del MIC – spiega Valentina Mazzotti conservatrice del MIC – non solo per l’importanza dei manufatti, tutti di epoca rinascimentale, quando primeggiò il genere “istoriato”, qui rappresentato da pregevoli esemplari delle botteghe del Ducato di Urbino, ma anche per il notevole impegno dei restauri che restituiranno alla pubblica fruizione preziosi manufatti, fino ad oggi celati nei depositi. È inoltre un’importante occasione per rinsaldare la collaborazione tra due grandi musei, i cui esiti potranno essere ammirati nel prossimo catalogo della raccolta di maioliche rinascimentali del Museo Correr e in una specifica esposizione delle maioliche restaurate, prevista per il prossimo anno presso il MIC di Faenza, con un ricco approfondimento sui restauri svolti”.
“Questo intervento di restauro pone l’attenzione sulle attività del nostro laboratorio attivo da 40 anni. Proprio il prossimo anno celebreremo questo anniversario presentando l’intervento sugli istoriati del Correr. – aggiunge Claudia Casali, direttrice del MIC di Faenza – La nostra non è solo un’attività strettamente conservativa ma anche formativa, con l’importante collaborazione con l’Università di Bologna, campus di Ravenna, che vede attivi diversi studenti ogni anno”, afferma la direttrice Casali.
Alla fine del restauro verrà curato il primo catalogo scientifico integrato dedicato alla collezione.
Il volume e il restauro sono resi possibili grazie al fondamentale sostegno di Venice In Peril, una delle principali organizzazioni veneziane – la sua fondazione risale al 1976, l’anno della grande alluvione di Venezia – impegnata nel restauro e nella salvaguardia del patrimonio storico artistico veneziano.
Laboratorio di Restauro del MIC di Faenza
Il Laboratorio di Restauro opera dagli anni Ottanta e si avvale di un gruppo di restauratori diplomati presso l’Istituto “Ballardini” di Faenza. Si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, di qualunque tipologia tecnologica, dalla terracotta alla porcellana, sia di provenienza archeologica che appartenenti a collezione, oltre di opere esposte all’aperto. Il laboratorio esegue anche lavori su commissione, soprattutto per enti pubblici.
Tra i restauri eseguiti negli ultimi anni si citano: raccolte del Museo della Ceramica in Deruta, raccolte museali di Gubbio e di Fano, opere in terracotta policroma del convento dei Cappuccini di Faenza e dell’Eremo di Monte Paolo, pannelli in maiolica di Lucio Fontana per il comune di Albissola Marina, corredo in porcellana della Farmacia Giuseppucci di Fabriano, opere contemporanee di Leoncillo, Antonia Campi, Louise Nevelson, Aligi Sassu e Picasso appartenenti a collezioni private.
Il Museo ha organizzato, negli anni passati, giornate di studio e corsi di aggiornamento per restauratori di ceramica: 1992, 1993, 1995 giornate di studio sul restauro della ceramica; 1997 “Biodeterioramento dei materiali ceramici”; 1998 “Tecniche di pulitura applicate alle ceramiche antiche”; 1999 “Restauro della porcellana”; 2000 “Primo intervento sullo scavo”; 2001 “Documentazione fotografica e video dell’intervento di restauro” e “Lo scavo archeologico. La conservazione dei manufatti architettonici allo stato di rudere in condizioni di emergenza.”; 2002 “Diagnostica per la conservazione e il restauro dei materiali ceramici”; 2003 “Il restauro dei materiali ceramici in architettura”; 2005 “Gestione e Cura delle Collezioni”; 2006 “Ceramica: Materia e Tecnica”.
Inoltre, all’interno della prestigiosa biblioteca del museo, si è avviata anche una specifica sezione di pubblicazioni relative al restauro.