Concluso il meticoloso restauro di 18 pezzi provenienti dalla collezione del Museo Correr di Venezia che ha impegnato il MIC di Faenza da giugno dello scorso anno. I pezzi appartengono ad una delle più importanti collezioni italiane di ceramiche rinascimentali. Le 18 maioliche, prima di tornare a Venezia, saranno esposte al MIC di Faenza in una mostra visitabile dal 24 febbraio al 12 maggio.
Sabato 23 febbraio, alle ore 16, verrà inaugurata la mostra con una conferenza di presentazione, ad ingresso libero, alla quale parteciperanno: Andrea Bellieni, responsabile e conservatore del Museo Correr, Caterina Marcantoni Cherido, curatrice del catalogo delle maioliche rinascimentali del Museo Correr, Geri Della Rocca de Candal, trustee di Venice in Peril di Londra e la conservatrice del MIC Valentina Mazzotti.
I pezzi restaurati riflettono il gusto della nobiltà veneziana nel Cinquecento. I veneziani ricorsero per i loro servizi da tavola alle grandi manifatture dell’Italia Centrale: Faenza, Urbino, Casteldurante.
In particolare il nucleo restaurato da laboratorio del MIC appartiene al genere istoriato delle botteghe del Ducato di Urbino.
“In base alla consuetudine operativa del laboratorio di restauro del MIC di Faenza e in accordo con i referenti del Museo Correr di Venezia, – spiega la conservatrice del MIC Valentina Mazzotti – è stato condotto un intervento di tipo conservativo, pienamente riconoscibile, con l’impiego di materiali tradizionali, reversibili e il più possibile compatibili con i manufatti. I restauri hanno conferito rinnovata integrità alle maioliche frammentate e hanno saputo liberare i manufatti da precedenti interventi impropri e fortemente alterati, che svilivano il vasellame. Le lacune sono state risarcite per fornire completezza formale alle ceramiche, andando a colmare anche gli aspetti pittorici attraverso l’impiego di tecniche e colori in sottotono, che garantiscono la piena riconoscibilità delle parti integrate. I restauri ora accompagnano e completano le forme e le decorazioni, senza falsare la leggibilità delle maioliche, e hanno riconsegnato alla pubblica fruizione un nucleo di pregevoli esemplari, che andranno a impreziosire la già ricca raccolta delle maioliche del Museo Correr”.
“Questo restauro ha avviato un’importante collaborazione con il Museo Correr. – aggiunge Claudia Casali, direttrice del MIC di Faenza – Corona 40 anni di attività del nostro laboratorio e precede un significativo convegno sul restauro della ceramica che si terrà al MIC il 29 novembre, in collaborazione con i maggiori enti deputati al restauro oggi in Italia (Opificio Pietre Dure, Istituto Centrale di Restauro, IGCC, Scuola di Venaria). Un incontro aperto soprattutto agli addetti ai lavori e agli studenti; verranno trattate diverse tematiche e coinvolti operatori internazionali. Sarà un evento per la nostra città e ovviamente per il nostro Museo che negli anni ha portato avanti progetti di qualità con le principali realtà museali italiane e con le soprintendenze, e che oggi collabora attivamente con l’Università di Ravenna per la formazione dei futuri restauratori”.
Il restauro è stato reso possibile grazie al sostegno di Venice in Peril Fund di Londra.
Il giornale di mostra è edito da Emil Edizioni.
Alla fine del restauro verrà curato il primo catalogo scientifico integrato dedicato alla collezione.
Laboratorio di Restauro del MIC di Faenza
Il Laboratorio di Restauro opera dagli anni Ottanta e si avvale di un gruppo di restauratori diplomati presso l’Istituto “Ballardini” di Faenza. Si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, di qualunque tipologia tecnologica, dalla terracotta alla porcellana, sia di provenienza archeologica che appartenenti a collezione, oltre di opere esposte all’aperto. Il laboratorio esegue anche lavori su commissione, soprattutto per enti pubblici.
Tra i restauri eseguiti negli ultimi anni si citano: raccolte del Museo della Ceramica in Deruta, raccolte museali di Gubbio e di Fano, opere in terracotta policroma del convento dei Cappuccini di Faenza e dell’Eremo di Monte Paolo, pannelli in maiolica di Lucio Fontana per il comune di Albissola Marina, corredo in porcellana della Farmacia Giuseppucci di Fabriano, opere contemporanee di Leoncillo, Antonia Campi, Louise Nevelson, Aligi Sassu e Picasso appartenenti a collezioni private.
Il Museo ha organizzato, negli anni passati, giornate di studio e corsi di aggiornamento per restauratori di ceramica: 1992, 1993, 1995 giornate di studio sul restauro della ceramica; 1997 “Biodeterioramento dei materiali ceramici”; 1998 “Tecniche di pulitura applicate alle ceramiche antiche”; 1999 “Restauro della porcellana”; 2000 “Primo intervento sullo scavo”; 2001 “Documentazione fotografica e video dell’intervento di restauro” e “Lo scavo archeologico. La conservazione dei manufatti architettonici allo stato di rudere in condizioni di emergenza.”; 2002 “Diagnostica per la conservazione e il restauro dei materiali ceramici”; 2003 “Il restauro dei materiali ceramici in architettura”; 2005 “Gestione e Cura delle Collezioni”; 2006 “Ceramica: Materia e Tecnica”.
Inoltre, all’interno della prestigiosa biblioteca del museo, si è avviata anche una specifica sezione di pubblicazioni relative al restauro.