Basta poco, un battito di ciglia, per farsi trasportare dal canto elettrico; ma ci vogliono cento chitarre per invadere Palazzo S. Giacomo a Russi: venerdì 22 giugno, alle 21.30, In a Blink of a Night è una trascinante festa della musica in compagnia di un’imponente orchestra di chitarre elettriche che si esibirà sul tempo cangiante e ossessivo dei bassi e sull’immancabile pulsazione di una batteria. Nello scenario racchiuso fra l’argine del fiume Lamone e la facciata di Palazzo S. Giacomo, Tonino Battista del Parco della Musica Contemporanea Ensemble dirigerà gli audaci musicisti che hanno risposto alla chiamata del Festival, con Luca Nostro e Giuseppe Marino rispettivamente chitarra e batteria solista. L’armata delle chitarre elettriche si misurerà con una scrittura sinfonica, inclusi un tributo a Glenn Branca e nuove composizioni di Elliot Cole e Michele Tadini, quest’ultimo autore della partitura ispirata al tema musicale di Siamo soli di Vasco Rossi che dà anche il titolo alla serata. Il programma si completa, dopo pagine straordinarie dedicate a questo strumento-icona, con un medley di Led Zeppelin e Jimi Hendrix, firmato Rockin’1000, per celebrare gli eroi che hanno reso leggendaria la chitarra elettrica.
Cosa direbbero i Conti Rasponi al vedere la loro “nobile villeggiatura” – la maestosa residenza di campagna costruita sulle rovine di un castello medievale – assediata da invasori che brandiscono misteriosi strumenti? Se qualche fantasma ancora attraversa le antiche stanze, non potrà che essere vinto dal magnetico canto delle cento chitarre elettriche: il grande rito collettivo, per il quale il Festival ha esteso l’invito a tutti i chitarristi del territorio e oltre, è anche il culmine di un appassionato tributo lungo una settimana. Con We Sing the Body Electric questa XXIX edizione del Festival – partita alla (ri)scoperta dello sconfinato paesaggio musicale americano – celebra la chitarra elettrica, regina della popular music e non solo. Oggi infatti la chitarra elettrica si sposta, disinvolta, dalle giungle urbane alle accademie, dalla ribellione al rigore compositivo, dalla tradizione dei tanti generi che ha attraversato nel corso della propria folgorante storia alle ultime traiettorie della musica contemporanea.
Percorsi che a Russi si incontrano per festeggiare tutto il potere visionario della musica. Il viaggio comincia da Unknowable City no. 5 di Elliot Cole, compositore e programmatore che il New York Times ha definito “un carismatico bardo contemporaneo”: Cole – che collabora con ensemble come i Roomful of Teeth, vincitori di un Grammy – crea musica attraverso algoritmi, insegna alla Juilliard e i suoi pezzi su “città ignote” non sono uniti dalle tecniche usate, ma “da come li si ascolta”. Battezza l’intera serata In a Blink of a Night di Michele Tadini. Dai suoi studi sulle poliritmie africane affini al linguaggio minimalista fino al dialogo con Stef Burns, chitarrista di Vasco Rossi, Tadini è un musicista in linea con la scena chitarristica internazionale contemporanea: “sensazioni e suoni uniti dalla passione per la chitarra elettrica, che studio sin da quando ero bambino – spiega – Passando dall’amore adolescenziale e formativo per il rock, quello d’avanguardia, quello progressive che prova a mettere in relazione due mondi apparentemente lontani, il Conservatorio e la scrittura contemporanea”. E ancora Lesson no. 1, iconica creazione di Glenn Branca, il compositore e chitarrista americano recentemente scomparso dopo una vita trascorsa a influenzare intere generazioni della musica avant-garde e underground. A chiudere la serata sarà invece l’irresistibile medley di Jimi Hendrix e Led Zeppelin, firmato Rockin’1000, un doppio omaggio al migliore chitarrista di tutti i tempi – parola di Rolling Stone – e ai pionieri dell’hard rock che hanno dominato gli anni Settanta.
Sull’insolito podio delle 100 chitarre c’è Tonino Battista, versatilissimo direttore d’orchestra e interprete senza confini, in grado di viaggiare dal barocco al contemporaneo, passando per il teatro musicale e la musica applicata. Fra gli interpreti prediletti di Karlheinz Stockhausen, è direttore artistico delle stagioni di musica contemporanea al Parco della Musica di Roma. Sempre dal PMCE arrivano anche i solisti: Luca Nostro, cui il Festival ha affidato la cura dell’intero progetto-omaggio alla chitarra elettrica, e Giuseppe Marino alla batteria; saranno affiancati dalle chitarre Massimo Colagiovanni, Lorenzo de Angelis, Fabio Perciballi e dal basso Nicolò Pagani. E, naturalmente, dai chitarristi e bassisti che hanno risposto all’invito del Festival e saranno parte di questa coraggiosissima avventura musicale, che richiede al chitarrista elettrico la capacità di essere parte di una vera orchestra, di avere consapevolezza del proprio essere in sezione, di ascoltare gli altri, anche quando il suono sconfina nell’heavy metal.
L’intero progetto We Sing the Body Electric è realizzato con la partecipazione di PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma e Rockin‘1000. Torna inoltre ad affiancare il Festival DECO Industrie, gruppo con oltre 70 anni di storia che nel settore alimentare ha fatto della qualità e del made in Italy la propria missione e la propria forza.
E mentre la settimana della chitarra elettrica continua sul Delta del Po, con una serata blues a Porto Garibaldi – con Eugenio Finardi, “Don” Antonio Gramentieri e Vince Vallicelli – e nelle Valli di Comacchio con il concerto trekking e bike, la seconda notte di Russi – sabato 23 giugno, sempre alle 21.30 – sarà in compagnia dell’Orchestra di Piazza Vittorio, magma multietnico di musicisti.
Come vuole un’apprezzatissima consuetudine, l’atmosfera festosa e informale degli appuntamenti del Festival a Palazzo S. Giacomo sarà accompagnata dagli stand gastronomici (aperti dalle ore 19) che propongono pietanze tipiche del territorio, fra cui la piadina Loriana firmata DECO, vera e propria regina della popular cuisine romagnola.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto in piedi): 15 euro